Tratta: card. Parolin, “il dolore patito dalle vittime ci aiuti a crescere nella sensibilità e attenzione contro la ‘cultura dell’indifferenza’”

(Foto: Interris)

“Il dolore patito da queste donne e questi momenti di condivisione ci aiutano a crescere nella nostra sensibilità e attenzione contro quella ‘cultura dell’indifferenza’ di cui parla spesso Papa Francesco, al quale è dedicata questa casa rifugio”. Lo ha detto il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, in visita presso la “Casa tra le Nuvole di Papa Francesco”, struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) dedicata al recupero delle ragazze vittime della tratta e della prostituzione schiavizzata gestita da don Aldo Buonaiuto.
“Mi fa piacere vedere così tante autorità civili e militari in questa casa speciale: è segno dell’importante collaborazione tra le forze dell’ordine, le istituzioni, la Chiesa e il mondo del volontariato. Uniti al servizio del bene comune contro questi fenomeni criminali che degradano la persona e la dignità umana”, ha osservato il porporato.
“Qui è concretamente possibile vedere quante forze di bene sono attive nel nostro mondo – ha aggiunto il cardinale -. Esistono anche fenomeni raccapriccianti, come quelli testimoniati dalle ragazze vittime, ma ci sono anche tante forze di bene. E questo, oltre a riempire di gioia, dà speranza. Questa casa è proprio questo: una casa di sofferenza ma anche di speranza dove si può iniziare un nuovo cammino; e dove soprattutto è possibile incontrare coloro che tendono la mano, persone che aiutano la gente a risollevarsi. Come raccontava una ragazza nella sua testimonianza, quando era costretta a prostituirsi in strada, nessuno mai si fermava per chiederle: ‘Perché piangi?’. Chiedevano solo: ‘Quanto vuoi?’. Al contrario, don Oreste Benzi, quando incontrava di notte le donne vittime del racket nei vari marciapiedi italiani, la prima cosa che chiedeva era: ‘Quanto soffri?’. Esistono dunque delle forze di bene che si chinano sulle persone cadute, le fanno risorgere, le aiutano a tornare a camminare. Sono l’espressione diretta dell’amore del Signore”.
Il card. Parolin ha concluso con un incoraggiamento, “anche se voi – ha affermato – non ne avreste bisogno perché avete un grande sponsor: Papa Francesco che vi conosce personalmente, che vi segue e che ha anche aiutato per la ristrutturazione e l’allargamento di questa casa. Avete già dunque chi vi incoraggia. Però anche io voglio farvi un incoraggiamento: andate avanti su questa strada con tanto coraggio, nonostante le tante difficoltà che si possono incontrare. Don Aldo prima citava l’ampiezza di questo fenomeno: oltre 100mila donne costrette sulle strade. C’è davvero tanto da fare, ognuno nel proprio piccolo o grande contributo, a seconda del ruolo che svolgiamo nella nostra vita, per contrastare il vile fenomeno della tratta e riduzione in schiavitù di migliaia di giovani donne, poco più che bambine. E aiutarle ad uscire da questa tragedia infinita. Prego per tutti voi e anche voi pregate per me!”.

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