Scuola: card. Zuppi agli studenti del liceo Virgilio di Roma, “ricostruire relazioni dopo pandemia”

foto SIR/Marco Calvarese

“La pandemia ha rivelato le nostre fragilità. È stata un’immersione di isolamento e confronto con il limite ma, purtroppo, se non abbiamo avuto qualche testimonianza diretta, crediamo troppo poco alla forza del male”. Sono state le parole del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, rispondendo alla domanda di Elettra sulle conseguenze della pandemia da Covid-19, fattagli durante l’incontro “I giovani e la sfida educativa”, organizzato con gli studenti della scuola dove 50 anni fa lui stesso si è diplomato, il liceo Virgilio di Roma.
Il cardinale ha ricordato le conseguenze della pandemia che, oltre ai morti, ha creato anche nella società problematiche come l’isolamento di 200mila ragazzi che non vogliono uscire di casa, l’aumento di oltre il 100% di ricoveri di neuropsichiatria infantile o l’aumento di disturbi alimentari. “Credo che la lezione della pandemia sia quella che c’è bisogno di ricostruire tante relazioni tra di noi e di farne motivo di maggiore conoscenza, vicinanza ed amicizia. Abbiamo capito che siamo tutti sulla stessa barca e che abbiamo bisogno gli uni degli altri. Questa consapevolezza non perdiamola, anche quando non c’è il Covid e aiutiamo chi è nella fragilità”. Passando alla domanda di Caterina sul ruolo delle donne nella Chiesa, il presidente delle Cei ha ricordato come ci sia sempre stata un’esperienza molto al femminile all’interno della Chiesa, anche se oggi si fanno notare le nomine “rosa” di Papa Francesco all’interno della Curia romana. “Nella Chiesa le pari opportunità ci devono essere perché siamo chiamati ma ci dovrebbe essere la complementarietà, la comunione”, ha aggiunto il card. Zuppi evidenziando la sfida della Chiesa “Dobbiamo essere uguali? No, dobbiamo essere una cosa sola. È questa la vera sfida ed è la cosa più difficile”.

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