Scuola: card. Zuppi agli studenti del liceo Virgilio di Roma, “la guerra come il Covid arriva dappertutto, una violenza che ci inquina”

foto SIR/Marco Calvarese

“La guerra fa schifo. Noi dobbiamo fare di tutto perché la guerra non ci sia. Spegne l’incendio della guerra, come si vede, è difficilissimo”. Lo ha dichiarato questa mattina il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, rispondendo alla domanda di Natalia su cosa può fare ognuno per fermare la guerra in Ucraina, fattagli durante l’incontro “I giovani e la sfida educativa”, organizzato per incontrare gli studenti del Liceo Virgilio di Roma, dove lui stesso ha studiato tra il 1968 ed il 1973.
Il cardinale ha invitato tutti a riguardare le immagini della guerra, come quella di Irina, la donna incinta portata fuori dall’ospedale e morta insieme al suo bambino, o quella del padre che tiene in braccio il corpo del figlio avvolto in un telo insanguinato, ricordando a tutti che “quelle sono le immagini della guerra che dovremmo ricordare in ogni momento, per evitare di viverla con distacco, quasi fosse un videogioco, non rendendoci conto del dolore che causa”. “Quanti dei vostri bisnonni che hanno vissuto la guerra, non hanno voluto parlare, perché era troppo brutto, perché hanno fatto delle cose che non avrebbero mai immaginato di fare, perché poi te la porti tutta la vita”. Ha aggiunto il card. Zuppi ricordando il rischio della terza guerra mondiale che, dopo lo spauracchio della seconda, aveva portato alla nascita di organismi per impedirla, soprattutto per il rischio nucleare nella consapevolezza che sarebbe la fine di tutto. “Siamo coinvolti sempre se c’è una guerra, perché è un’unica terra e, come il Covid, arriva dappertutto, perché è una violenza che inquina”, ha proseguito il presidente della Cei ricordando anche i Giganti e Gianni Morandi che protestavano attraverso le loro canzoni, portando all’attenzione degli ascoltatori la cattiveria della guerra in Vietnam: “Oggi che è ancora più evidente il conflitto, si lotta di meno – ha aggiunto -. Ognuno di noi può fare moltissimo, ma facciamo davvero troppo poco”, ha detto il card. Zuppi riferendosi alla guerra in Ucraina e all’importanza dell’accoglienza, dell’aiuto e della comprensione della cattiveria della guerra, senza se e senza ma e anche senza doverci sbattere per forza contro. “Ho l’impressione che facciamo fatica a capire la guerra. E prima lo facciamo, meglio è”.

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