Corruzione: Cagliari, una tavola rotonda alla Facoltà Teologica della Sardegna

Si sono riuniti a Cagliari per discutere delle radici della corruzione, nell’aula magna della Facoltà Teologica della Sardegna, magistrati e presidenti della Corte dei Conti, generali della Guardia di Finanza, ma anche filosofi e teologi. L’occasione è stata una tavola rotonda dal titolo: “La corruzione: solo una questione economica?”.
Ai saluti introduttivi del preside della Facoltà, don Mario Farci, e del docente di Sacra Scrittura, padre Carlo Manunza, è seguita la discussione vera e propria che si è soffermata sulla relazione introduttiva del prof. Gianmichele Marotta, docente di Teologia morale all’Istituto di Scienze Religiose di Capua, ed è stata moderata dall’avvocato Antonello Angioni, vicepresidente della Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto”. “È necessario capire che la corruzione è un fatto che riguarda ‘noi’ e non gli ‘altri’ – ha detto Marotta -. Solo così è possibile intravvedere una soluzione al problema che passa per una interiorizzazione delle norme, la quale genera un senso civico nella comunità”. Occorre puntare alla “responsabilità dei cittadini” nelle principali sfide della società, vale a dire “la scuola, i mezzi di comunicazione, le istituzioni, la famiglia e la Chiesa”.
Antonietta Bussi e Donata Cabras, rispettivamente magistrato della Corte dei Conti e presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Sardegna, hanno sottolineato la vastità di un vero e proprio “processo degenerativo, che va dalla singola persona alla comunità, a una struttura o apparato”. Una questione che, in senso specificamente economico, “minaccia lo sviluppo e la stabilità del sistema ed erode le risorse pubbliche e naturali, con una costante lesione degli interessi erariali che ingenerano costi smisurati”. “Alla fine a pagare il conto in termini economici”, ha detto la dottoressa Cabras, “siamo tutti noi”. Ma non bisognerebbe limitarsi dirlo: il fenomeno conosciuto va denunciato. Su questo punto si è insistito a lungo. Un altro aspetto emerso è l’importanza della distinzione dei ruoli. “Quando non sono chiari i confini di ‘chi fa cosa’”, ha detto Bussi, “si genera immediatamente un terreno di coltura per la corruzione”. “Un ambito molto importante è, pertanto, l’etica all’interno delle amministrazioni”.

 

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa