Papa in Ungheria: incontro autorità, Budapest “città di storia, città di ponti e città di santi”

Foto Vatican Media/SIR

Budapest “città di storia, città di ponti e città di santi”. Si è articolato lungo questi tre binari il primo discorso del Papa in terra d’Ungheria, pronunciato nell’ex Monastero Carmelitano di Budapest e rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. “La politica nasce dalla città, dalla polis, dalla passione concreta per il vivere insieme garantendo diritti e rispettando doveri”, l’esordio di Francesco: “Poche città ci aiutano a riflettere su questo come Budapest, che non è solo una capitale signorile e vitale, ma un luogo centrale nella storia: testimone di svolte significative lungo i secoli, è chiamata ad essere protagonista del presente e del futuro”. “Qui, come scrisse un vostro grande poeta, si abbracciano le morbide onde del Danubio, che è passato, presente e futuro”, l’omaggio del Papa, che ha citato Attila József, poeta ungherese considerato uno dei più importanti scrittori magiari del XX secolo. “Questa capitale ha origini antiche, come testimoniano i resti di epoca celtica e romana”, ha ricordato Francesco ripercorrendone la storia: “Il suo splendore ci riporta però alla modernità, quando fu capitale dell’Impero austro ungarico lungo quel periodo di pace noto come belle époque, che si estese dagli anni della sua fondazione fino alla prima guerra mondiale”. “Sorta in tempo di pace, ha conosciuto dolorosi conflitti: non solo invasioni di tempi lontani ma, nello scorso secolo, violenze e oppressioni provocate dalle dittature nazista e comunista – come scordare il 1956?”, ha proseguito il Papa: “E, durante la seconda guerra mondiale, la deportazione di decine e decine di migliaia di abitanti, con la restante popolazione di origine ebraica rinchiusa nel ghetto e sottoposta a numerosi eccidi. In tale contesto ci sono stati molti giusti valorosi – penso al nunzio Angelo Rotta -, tanta resilienza e grande impegno nel ricostruire, così che Budapest oggi è una delle città europee con la maggior percentuale di popolazione ebraica, centro di un Paese che conosce il valore della libertà e che, dopo aver pagato un alto prezzo alle dittature, porta in sé la missione di custodire il tesoro della democrazia e il sogno della pace”.

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