Cina: conclusa la visita di mons. Chow (vescovo di Hong Kong) a Pechino, prove di dialogo e sinodalità tra le due Chiese

(Foto Examiner)

“Speriamo di continuare questo cammino di sinodalità”, “affidandoci allo Spirito Santo che unisce… Bisogna camminare insieme con buone intenzioni, e questo è un buon inizio. È una lunga strada da percorrere ma dobbiamo continuare a discernere”. Lo ha detto mons. Stephen Chow, SJ, vescovo di Hong Kong in una lunga intervista rilasciata al settimanale cattolico della sua diocesi “Examiner” e pubblicata oggi in lingua inglese a bilancio della sua visita alla diocesi di Pechino dal 17 al 21 aprile su invito dell’arcivescovo Joseph Li Shan. “Sinodalità, amore reciproco e complementarità”, sono le tre parole utilizzate da Examiner per sintetizzare la missione della delegazione di Hong Kong a Pechino. Ad accompagnare mons. Chow c’erano anche il vescovo ausiliare di Hong Kong, mons. Joseph Ha e il vicario generale, padre Peter Choy. La delegazione ha visitato la diocesi cinese ed è stata – sottolinea il settimanale – la prima visita ufficiale di un vescovo di Hong Kong alla diocesi di Pechino dai tempi del cardinale Giovanni Battista Wu Cheng-chung nel 1994. Un viaggio che ha voluto ripercorrere le comuni radici storiche della Chiesa in Cina sui passi del Venerabile Padre Matteo Ricci.  Al suo ritorno a Hong Kong, mons. Chow ha espresso “la speranza che la diocesi di Hong Kong e le diocesi della Cina continentale stabiliscano relazioni a lungo termine per imparare e completarsi a vicenda”, si legge su Examiner. Secondo il settimanale cattolico, “mons. Li ha risposto positivamente all’invito a visitare Hong Kong mentre mons. Chow è stato invitato a visitare altre diocesi nel continente”. La visita a Pechino è iniziata il 17 aprile con un servizio di preghiera per la beatificazione del Venerabile Padre Matteo Ricci presso la Cattedrale del Santissimo Salvatore. La mattina del 19 aprile la delegazione ha reso omaggio alla tomba di padre Ricci e di altri missionari. “I nostri predecessori ci hanno aperto la strada nei momenti difficili, così quelli che verranno dopo si sentiranno chiamati ad impegnarsi di più”, ha detto mons. Chow, aggiungendo che il primo libro di padre Ricci scritto in cinese, Jiaoyou Lun (Sull’amicizia), incoraggia a valorizzare le relazioni interpersonali indicando “un atteggiamento desiderabile anche per la missione oggi”. Il 18 e 19 aprile, mons. Chow e la delegazione di Hong Kong hanno visitato i due seminari di Pechino che contano molti sacerdoti e religiose provenienti dalla Cina continentale ed un buon numero di docenti. Padre Choy, da molti anni professore di teologia, ha sottolineato la possibilità di attivare processi di sinodalità tra le Chiese di Hong Kong e di Pechino anche in termini di formazione e situazioni pastorali. “Non possiamo ignorare – ha detto – le nostre radici comuni in Cina”. Nell’omelia della messa nella cattedrale di Pechino il 20 aprile, mons. Chow ha affermato: “Papa Francesco ha incoraggiato la Chiesa a seguire il cammino della sinodalità affinché i membri della Chiesa imparino ad ascoltarsi a vicenda e, cosa più importante, per imparare ad ascoltare lo Spirito Santo che ci guida, chiede, discerne e segue”. Nella messa invece celebrata il 21 aprile nella chiesa di San Giuseppe a Wangfujing (East Church), a Pechino, mons. Chow ha parlato dell’importanza di amare il proprio Paese. “È dovere dei fedeli migliorare la società, essere rispettosi della legge, vivere la giustizia”, ha detto. “La risorsa più importante dello Stato e della Chiesa è il suo popolo e amare il paese è amare la gente”, ha aggiunto ricordando che “questo amore per i nostri compatrioti esiste da tempo nel cuore della gente di Hong Kong”. Mons. Chow ha potuto incontrare anche i fedeli delle Chiese del Nord, del Sud e dell’Est di Pechino, rimanendo “commosso” nel verificare l’affetto, la profondità della loro fede e il “desiderio di comunione con la Chiesa universale”.

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