Papa Francesco: Regina Caeli, “dedicare un tempo, ogni sera, a un breve esame di coscienza”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Anche per noi è importante rileggere la nostra storia insieme a Gesù: la storia della nostra vita, di un certo periodo, delle nostre giornate, con le delusioni e le speranze”. Così il Papa, durante il Regina Caeli di ieri, ha attualizzato il brano evangelico dei discepoli di Emmaus. “Anche noi, come quei discepoli, di fronte a ciò che ci accade possiamo ritrovarci smarriti di fronte agli eventi, soli e incerti, con tante domande e preoccupazioni, delusioni, tante cose”, ha proseguito Francesco in piazza San Pietro, dove – secondo la Gendarmeria vaticana – erano presenti circa 30mila persone. “Il Vangelo di oggi ci invita a raccontare tutto a Gesù, con sincerità, senza temere di disturbarlo – lui ascolta –, senza paura di dire cose sbagliate, senza vergognarci della nostra fatica a capire”, ha commentato il Papa: “Il Signore è contento quando ci apriamo a lui; solo in questo modo può prenderci per mano, accompagnarci e tornare a farci ardere il cuore. Allora anche noi, come i discepoli di Emmaus, siamo chiamati a intrattenerci con lui perché, quando si fa sera, egli rimanga con noi”. “Dedicare un tempo, ogni sera, a un breve esame di coscienza”, il consiglio di Francesco: “Cosa è successo oggi dentro di me? Questa è la domanda. Si tratta di rileggere la giornata con Gesù, rileggere la mia giornata: di aprirgli il cuore, di portare a lui le persone, le scelte, le paure, le cadute e le speranze, tutte le cose che sono successe; per imparare gradualmente a guardare le cose con occhi diversi, con i suoi occhi e non solo con i nostri”. “Davanti all’amore di Cristo, anche ciò che sembra faticoso e fallimentare può apparire sotto un’altra luce”, ha spiegato il Papa: “Una croce difficile da abbracciare, la scelta del perdono di fronte a un’offesa, una rivincita mancata, la fatica del lavoro, la sincerità che costa, le prove della vita familiare ci potranno apparire sotto una luce nuova, la luce del Crocifisso Risorto, che sa fare di ogni caduta un passo in avanti. Ma per fare questo è importante togliere le difese: lasciare tempo e spazio a Gesù, non nascondergli nulla, portargli le miserie, farsi ferire dalla sua verità, lasciare che il cuore vibri al soffio della sua Parola”.

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