Corruzione e mafie: don Ciotti (Libera), “l’indifferenza una grande alleata del male”

La ricerca di Libera e Demos sulla percezione dei cittadini della corruzione e delle mafie offre, si legge in una nota di Libera, “uno spaccato utile a comprendere l’intreccio tra corruzione, mafia e comunicazione”. Libera precisa anche che “non si riscontrano significative differenze nella valutazione dei due fenomeni – mafia e corruzione – da parte dei cittadini”. Il che ne rimarca “la connessione, nella percezione sociale”. Oltre la metà degli italiani ritiene che il sistema dei media parli poco dei due fenomeni. Che questa “disattenzione” rifletta (e comporti) una sottovalutazione del problema (54% per la mafia; 57% per la corruzione).
Una minoranza, intorno al 12-14%, afferma invece che se ne parli anche troppo, alimentando un sentimento di pessimismo e sfiducia. Quasi un cittadino su tre afferma, per converso, che mafia e corruzione vengono “coperte” adeguatamente a livello comunicativo.
“Solo un cambiamento culturale su più livelli ci può permettere di costruire un mondo libero dalle mafie e da tutte le forme di complicità, sottovalutazione, omissione, distrazione che le rendono possibili”, sostiene don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera. “È l’indifferenza, come sempre, a fare la differenza. Indifferenza che ha reso la nostra Costituzione un testo tanto citato, a volte celebrato, quanto poco praticato, realizzato, vissuto. L’indifferenza – conclude don Ciotti – è oggi una grande alleata del male. In un mondo sempre più interconnesso, dire ‘non mi riguarda’ e voltare la testa dall’altra parte è diventare correi, complici. La diffusione della corruzione e delle mafie non si combatte solo tenendosi lontani, ma denunciando, testimoniando, mettendosi in gioco”.

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