Salute e solidarietà: Unitalsi, a Milano inaugurata Casa Frizzi per le famiglie dei piccoli malati

(foto Antonella Spinelli)

A meno di un anno dalla posa ufficiale della prima pietra della Casa Fabrizio Frizzi, oggi in via Amadeo 90, a Milano, si è tenuto il taglio del nastro ufficiale della struttura che, inserita nel Progetto dei Piccoli di Unitalsi, è pronta per accogliere sei nuclei familiari dei bambini in cura, lontano da casa, nei nosocomi milanesi. “C’eravamo lasciati un anno fa parlando del significato del dono. Oggi siamo qui, numerosi, per celebrare e festeggiare la grazia del dono: il dono che è questa casa, l’intreccio di doni che l’ha resa possibile”, ha detto Vittore De Carli, già presidente di Unitalsi Lombarda e promotore del progetto, raccontando di essere reduce da un recente ricovero dopo un arresto cardiaco che lo ha riportato a vivere “quello che avevo già vissuto otto anni prima, seppure in forma minore”. Oggi, ha aggiunto, “è una giornata di grande festa. La presenza di Carlotta (vedova di Frizzi, ndr) anzitutto: mi fa sentire ancora più vicino l’uomo, l’amico Fabrizio Frizzi, che è stato con me il promotore di questa casa”.

Alla cerimonia mons. Dario Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia della Scienze, ha letto il messaggio inviato da Papa Francesco. “Oggi – scrive il Pontefice – si realizza il sogno di una casa che può accogliere col sorriso quanti hanno a che fare con la malattia, soprattutto le mamme e i papà che lottano accanto ai figli, spesso piccolissimi”. Un sogno, ha ricordato – “che mi avevate presentato e che avevo sostenuto, che si è realizzato grazie all’apporto di tanti amici e amiche, ma soprattutto grazie alla determinazione tenace di Vittore De Carli”. E di “sogno che si realizza” ha parlato anche il presidente di Unitalsi Lombarda, Luciano Pivetti, sottolineando che i volontari unitalsiani sono “una presenza viva sul territorio per intercettare le fragilità”. All’insegna del “grazie” l’intervento di Carlotta Mantovani Frizzi: “C’è un messaggio forte di altruismo, generosità e speranza, lo stesso che aveva mio marito”.
L’arcivescovo Delpini, che ha benedetto la Casa di accoglienza, ha detto fra l’altro: “Casa Frizzi non risolverà tutti i problemi, però questa sua presenza nel cuore della città è stato un impegno che ha richiesto tempo, si è realizzato e questo perché è realizzabile” secondo “la dinamica della generosità che non pretende di risolvere tutti i problemi del mondo”. “Noi siamo qui non solo per applaudire, ma per dire: ‘curerò il mio metro quadro così che i frutti siano per tutti’”. Per il sindaco Giuseppe Sala si tratta di “un segno importante, una lezione per tutti”.

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