Papa Francesco: “le nostre città sono deserte di umanità e sorte alla compassione”

“Farsi vicini a chi soffre; dare voce alle sofferenze inascoltate; farsi fermento coinvolgente di carità”. Sono i tre atteggiamenti raccomandati dal Papa, ricevendo in udienza una delegazione di esponenti dell’Area Medica dell’Ufficio di Pastorale Sanitaria della diocesi di Roma, in occasione della Giornata Mondiale del Malato. Nel suo discorso, Francesco ha ricordato “quanto è importante farsi vicini a chi soffre, offrendo ascolto, amore e accoglienza”. “Ma per far questo bisogna imparare a vedere, nel dolore del fratello, un segnale di precedenza, che in fondo al cuore ci impone di fermarci e non ci permette di andare oltre”, il monito del Papa, che ha esortato a “dare voce alla sofferenza inascoltata di chi, nella malattia, è lasciato solo, privo di sostegno economico e morale, facilmente esposto alla disperazione e alla perdita della fede, come può accadere a chi è affetto dalla fibromialgia e da dolore cronico”. “Lanciamo una sfida alle nostre città, a volte deserte di umanità e sorde alla compassione”, l’invito di Francesco: “Accogliamo il grido di chi soffre e facciamo in modo che sia ascoltato. Non lasciamolo chiuso in una stanza, e nemmeno permettiamo che diventi semplicemente notizia: facciamogli posto dentro di noi e amplifichiamolo col nostro personale e concreto coinvolgimento”.

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