Terremoto in Turchia e Siria: preghiere e raccolte fondi in Bosnia-Erzegovina e Macedonia del Nord. Mons. Palic (Mostar), “riconosciamo il volto di Gesù in chi piange”

La solidarietà per gli afflitti del terremoto arriva anche dalla Chiesa cattolica in Bosnia-Erzegovina, dalla diocesi di Mostar-Duvanj dove il vescovo Petar Palic ha inviato una lettera per la raccolta di aiuti a tutte le parrocchie e i conventi. “In questi giorni il mondo intero è scosso da notizie e foto delle conseguenze del disastroso terremoto che ha devastato parti della Repubblica di Turchia e della Siria”, scrive il presule. E aggiunge che “di fronte a chi è rimasto senza casa, a chi ancora lotta per la vita sotto le macerie, a chi piange per la vita perduta dei propri familiari, vogliamo riconoscere il volto del Dio-Uomo Gesù Cristo, dal cui sguardo si legge l’incoraggiamento: ‘Qualunque cosa avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me!’”. Dunque la richiesta di mons. Palic a tutte le comunità parrocchiali è di raccogliere aiuti economici per i colpiti dal terremoto in Turchia e Siria, a partire dal 9 febbraio fino al 19 febbraio. In modo speciale i parroci presenteranno l’iniziativa durante le messe domenicali del 12 febbraio e del 19 febbraio, trovando il modo più idoneo per la raccolta fondi.
È stato pubblicato anche il conto della Caritas diocesana alla quale i fedeli possono versare direttamente. I fondi raccolti nelle parrocchie dovrebbero essere consegnati alla Caritas diocesana entro il 22 febbraio, che poi indirizzerà gli stessi fondi ai bisognosi in Turchia e Siria attraverso la Caritas in Bosnia-Erzegovina.
Un appello alla solidarietà giunge inoltre dalla Chiesa cattolica in Macedonia del Nord nella persona del vescovo di Skopje e presidente di Caritas Macedonia del Nord, mons. Kiro Stojanov. Il suo richiamo è alle parrocchie, le comunità religiose, tutti i cittadini e le imprese a partecipare in questa azione per “esprimere la propria solidarietà, aiuto concreto e comunione con le persone colpite in questa situazione difficile”. I soldi raccolti saranno consegnati a Caritas Internationalis. Mons. Stojanov chiede di pregare in modo particolare per le vittime, i feriti, i dispersi, i colpiti come anche per i soccorritori.

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