Tratta: Caritas Internationalis partecipa oggi alla Maratona di preghiera on line. “Aumentare la consapevolezza”

Caritas Internationalis, in quanto membro di Coatnet (Christian organizations against trafficking network), ospita oggi la Maratona di preghiera on line dalle 9.30 alle 16.30 (CET) promossa da una rete di organizzazioni e coordinata da Talitha kum, in occasione della IX Giornata mondiale di preghiera contro la tratta che si celebra oggi. La Giornata, voluta da Papa Francesco nel 2015, ricorre nella festa di Santa Giuseppina Bakhita, una donna sudanese venduta come schiava, maltrattata ma poi liberata. La tratta di esseri umani è il termine moderno per indicare la schiavitù, con milioni di donne, bambini e uomini comprati e venduti, picchiati, maltrattati e a volte uccisi. Più di 40 organizzazioni che fanno parte della rete Caritas combattono in tutto il mondo contro la tratta di esseri umani in termini di prevenzione, assistenza alle vittime e azioni di advocacy a livello locale, nazionale e internazionale. “Il primo passo per sconfiggere la tratta è aumentare la consapevolezza globale di come disumanizzi le persone e portare questa conoscenza a livello di azione”, afferma Amparo Alonso, di Caritas Internationalis. Tra le varie realtà vi è l’Ufficio anti-tratta di Caritas Nigeria, costituito nel 2014. Da allora Caritas Nigeria ha raggiunto oltre 60.000 persone nel sensibilizzare sul rischio della tratta di esseri umani attraverso vari progetti, tra cui la sensibilizzazione alla migrazione sicura delle persone e il reinserimento sociale ed economico nelle comunità locali, la formazione professionale e imprenditoriale. A livello globale, oltre il 70% delle vittime individuate della tratta di esseri umani sono donne e ragazze, mentre quasi un terzo sono bambini. La quota di bambini tra le vittime di tratta è triplicata, mentre la quota di ragazzi è aumentata di cinque volte negli ultimi 15 anni. Conflitti esistenti ed emergenti (inclusi Ucraina, Siria, Yemen, Eritrea e altri) hanno causato un’evoluzione drammatica della tratta. Inoltre, a causa della pandemia di Covid-19 e dello spostamento della vita quotidiana su piattaforme online con l’espansione globale della tecnologia, la tratta ha conquistato anche il cyberspazio. In passato le vittime erano principalmente donne sfruttate nel campo della prostituzione. La schiavitù moderna oggi coinvolge anche uomini e bambini nel settore domestico, agricolo e molti vengono sfruttati come operai, mendicanti, borseggiatori. Un circolo vizioso in cui le vittime rischiano di essere punite o perseguite per atti che commettono come conseguenza diretta della tratta. Nel 2018 sono state individuate e segnalate circa 50.000 vittime di tratta di esseri umani da 148 Paesi. Secondo l’ultimo report Unodc nel 2020 il 38,7% delle vittime sono state sfruttate per scopi sessuali, il 38,8% nel lavoro forzato.

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