Terremoto in Turchia e Siria: mons. Repole (Torino), “quello che stiamo vedendo non lascia indifferente il nostro cuore”. Fino al 19 febbraio raccolta offerte per le popolazioni colpite

“Le tristi notizie che arrivano da Turchia e Siria e le immagini di devastazione che stiamo vedendo non lasciano indifferente il nostro cuore. Il sisma ha colpito territori già provati da conflitti e da gravi problemi, amplificando ulteriormente la fatica di intere popolazioni, ipotecandone il futuro. Le comunità cristiane di quelle terre, antiche per tradizione ma piccole di dimensioni, hanno da subito intrapreso quanto possibile per portare a tutti un segnale di concreta speranza. Chiedono anche alla nostra Chiesa torinese, in comunione con quelle italiane, di sostenerle nell’annunciare una buona notizia a quanti stanno soffrendo”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, mons. Roberto Repole, alla comunità diocesana annunciando che “le comunità parrocchiali e quelle di vita consacrata, i gruppi di impegno e le associazioni ecclesiali, le famiglie e ogni persona” sono invitati “a prevedere una colletta economica da oggi fino a domenica 19 febbraio, alla soglia del tempo di Quaresima”. “Il frutto della condivisione verrà veicolato attraverso la rete Caritas e inserito nei pro-grammi di aiuto in via di definizione in questi momenti, come meglio specificato dalle indicazioni operative allegate”, spiega l’arcivescovo, dicendosi “certo che la fraternità della nostra Chiesa non si farà attendere. Che questo evento, doloroso ed interpellante, sia occasione di crescita nella fede, nella speranza e nella carità”.
Quanto raccolto, viene precisato, verrà convogliato a Caritas Italiana, secondo le indicazioni dei vescovi, e messo a disposizione delle Chiese locali delle due nazioni colpite secondo progettualità costruite insieme.

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