Terremoto in Turchia e Siria: mons. Marayati (Aleppo), “già eravamo in una condizione difficile e seria, ora lo siamo ancora di più”

“Già eravamo in una condizione difficile e seria, ora lo siamo ancora di più” A riferirlo è mons. Butros Marayati, arcivescovo di Aleppo degli Armeni cattolici in Siria. Mons. Marayati, alla guida dell’arcieparchia cattolica armena di Aleppo dal 1989, è una delle voci della sofferenza del popolo siriano nella tragedia della guerra. Vive ad Aleppo, dove opera coraggiosamente per rispondere ai tanti bisogni di una città pesantemente già colpita dal conflitto. “Ad Aleppo – riferisce il presule dialogando con amici italiani della Comunità Magnificat – abbiamo subito una prima grande scossa nella notte, un terremoto terribile. E ora, poco fa, una seconda scossa, ancora più forte, ha colpito la nostra terra. La gente è nelle strade, impaurita e sconvolta alla ricerca di un riparo. Inoltre fa molto freddo e come se non bastasse piove. Noi come chiesa abbiamo aperto le nostre sale sotto le parrocchie e le abbiamo adattate a rifugio per accogliere la tanta gente scappata dalle proprie case. I miei sacerdoti stanno bene così come i miei familiari. Anche le chiese stanno bene. Ci sono invece seri danni alle scuole, alle case, agli edifici pubblici. Noi cerchiamo di aiutare tutti come possiamo. Il nostro arcivescovo greco melchita è salvo per miracolo ma il sacerdote che era con lui è ancora sotto le macerie. Chiediamo la preghiera di tutti. Pregate per noi affinché questi tempi difficili passino in fretta e possiamo tornare a vivere la vita normale”.

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