Assemblea sinodale europea: mons. Grusas (Ccee), “siamo qui per parlare, conoscerci, esprimerci, comprenderci”. Un pensiero “ai nostri fratelli ucraini”

“La sfida che abbiamo qui è comprendere che essere sinodali non equivale a creare un Parlamento della Chiesa, in cui le idee con più successo vengono votate e promosse, e le altre bocciate”. “Ci siamo riuniti prima di tutto per ascoltare, ascoltarci davvero l’uno con l’altro e ascoltare la voce dello Spirito Santo”. Lo ha detto mons. Gintaras Grušas, arcivescovo di Vilnius e presidente del Ccee, aprendo questa mattina a Praga i lavori dell’Assemblea sinodale europea che sta riunendo circa 200 delegati selezionati dalle Conferenze episcopali europee. “Veniamo – ha affermato l’arcivescovo – da 39 Conferenze episcopali che rappresentano 45 nazioni, ognuna con una sua lingua, storia e cultura, eppure ognuno radicato in una eredità cristiana che troppo presto si è pensato di cancellare. Siamo qui per parlare, conoscerci, esprimerci, comprenderci”. “Evitiamo – ha quindi aggiunto il presidente dei vescovi europei – la trappola di vedere il nostro ruolo qui come quello di argomentare o in qualche modo promuovere le nostre visioni, ma piuttosto cerchiamo di condividerle apertamente gli uni con gli altri e di trascorrere molto più tempo ascoltandoci davvero gli uni gli altri e ascoltando la voce di Dio in questo discernimento”. Nei saluti, l’arcivescovo ha rivolto un pensiero alla vicina Ucraina: “Oggi, poco più di trenta anni dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine del mondo diviso in blocchi contrapposti, abbiamo un’altra guerra nel centro dell’Europa. Siamo vicini ai nostri fratelli ucraini, nella speranza che l’aggressione russa termini e che nel nostro continente si possa trovare una vera pace e riconciliazione”.

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