Caro bollette: Caltabiano (Anfn), necessario un “quoziente familiare” applicato a tariffe di luce e gas sulla base del principio di “equità orizzontale”

Un “quoziente familiare” applicato alle tariffe di luce e gas sulla base del principio di “equità orizzontale”: è la proposta che Anfn, l’associazione che raduna e dà voce alle famiglie numerose, intende presentare, già nei prossimi giorni, al Governo. Ricostruiscono Alfredo e Claudia Caltabiano, coppia presidente di Anfn: “Dal 1° aprile il Governo ha annunciato nuovi sconti sulle bollette, a decorrere dal secondo trimestre dell’anno, che avranno lo scopo di riconoscere vantaggi soprattutto alle famiglie e imprese più virtuose. Questo attraverso un meccanismo che assegna un ‘prezzo protetto’ a una parte consistente della bolletta (indicativamente il 70-80%, e il ‘prezzo di mercato’ alla differenza”. “L’impostazione – continuano i Caltabiano – è sicuramente lodevole, perché mira a premiare i risparmi energetici delle famiglie. Ma questa nuova riforma delle bollette, potrebbe arricchirsi di un ulteriore elemento di equità, sulla base di una proposta che l’Associazione nazionale famiglie numerose intende presentare al Governo2. Due, in particolare, le richieste. La prima l’eliminazione – nel calcolo della bolletta del gas – del meccanismo per cui alcune voci di costo (ad esempio le accise) sono ancora legate agli scaglioni di consumo, sicuramente penalizzanti per i nuclei familiari. La seconda: riconoscere – nel calcolo dei consumi a tariffa protetta – di una quota di consumi per ogni componente del nucleo familiare, da calcolare attraverso l’utilizzo delle scale di equivalenza del quoziente familiare. In questo modo verrebbe premiata la maggiore efficienza energetica delle famiglie dove vivono più componenti, in quanto i loro consumi pro-capite sono sensibilmente inferiori rispetto ai nuclei composti da una o due persone.
“Questo comportamento virtuoso non è mai stato riconosciuto a livello tariffario, e si basa su quel principio di equità orizzontale che tiene conto di quante persone sono interessate a quel determinato servizio o imposta”, dicono i coniugi Caltabiano, che provano a meglio chiarire il concetto del quoziente familiare applicato alle tariffe energetiche con questo esempio: “Ipotizziamo che due famiglie consumano in un anno lo stesso quantitativo di energia elettrica, ad esempio 4.000 kWh. La prima è composta da due persone, la seconda da 6 persone. Questa la domanda: è giusto che entrambe le famiglie paghino lo stesso prezzo? Se guardiamo dal punto di vista dell’efficienza energetica e della virtuosità dei consumi, la seconda famiglia, avendo un consumo pro-capite sensibilmente inferiore, dovrebbe pagare un costo inferiore. Questo può appunto avvenire attraverso il riconoscimento di una quota pro-capite di consumi a tariffa agevolata”.
Questa proposta, per i Caltabiano, è solo una delle tante applicazioni che può avere il quoziente familiare, che va inteso non solo come sistema di calcolo delle imposte sul reddito, come avviene in Francia, ma anche come riconoscimento dei carichi familiari nelle tariffe, nei servizi, nelle agevolazioni. Un principio di equità orizzontale che porti finalmente l’Italia ad essere a misura di famiglia.

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