Terremoto in Turchia e Siria: Aibi, avviata raccolta fondi per l’emergenza

Un forte terremoto, di magnitudo 7.8, ha devastato la zona al confine tra la Turchia e la Siria. La scossa più forte è avvenuta nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 febbraio, con l’epicentro individuato nella città di Gaziantep, che si trova nel sud della Turchia a meno di 100 chilometri dal confine con la Siria. Entrambi i Paesi, dunque, sono stati colpiti, con danni segnalati a partire da Aleppo, fino a città distanti anche oltre 300 chilometri (la scossa è stata percepita anche in Libano e a Cipro). Purtroppo, il terremoto ha coinvolto pesantemente anche la zona di Idlib, distante all’incirca 180 km dall’epicentro, dove Aibi-Amici dei Bambini è attiva dal 2013: si tratta della porzione di territorio nel nord ovest siriano ancora in mano ai ribelli che si oppongono al regime di Bashar al Assad. Qui vivono circa 5 milioni di sfollati, in condizioni difficili e molto precarie che il terremoto ha ulteriormente complicato con evidenti conseguenze di emergenza umanitaria.
I soccorsi sono naturalmente già in corso, ma la situazione è difficilissima e si parla già di oltre 1.500 morti. Un numero che purtroppo è destinato a crescere in fretta, tenendo conto della quantità di persone disperse ancora sotto le macerie e della difficoltà di avere notizie sicure, soprattutto per quanto riguarda proprio l’area intorno a Idlib.
“Proprio pochi giorni fa, il cooperante di Aibi Hussein aveva effettuato una missione sul campo, per seguire il progresso dei progetti portati avanti dall’Associazione e dal suo partner Kids Paradise in zona. Hussein aveva documentato miglioramenti significativi, mandando foto di raccolti che crescevano e di bambini sorridenti. Immagini che, oggi, stridono terribilmente con gli scenari di devastazione e fanno crescere l’angoscia per la mancanza di notizie”, evidenziano all’Aibi.
“Forte proprio del suo duraturo legame con quel territorio e dei contatti in essere con le persone che operano sul campo e che oggi più che mai non abbandoneremo, Aibi si è subito mobilitata aprendo una raccolta fondi per il terremoto in Siria e Turchia”, fanno sapere dall’associazione. Info su www.aibi.it.

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