Sanità: Leoni (Fnomceo), “senza investimenti sui professionisti difficile garantire assistenza”. “Servono nuovi modelli organizzativi e raccordo ospedale-territorio”

“Senza investimenti sui professionisti – adeguamenti economici, correttivi sulla programmazione, risorse per nuove assunzioni – sarà sempre più difficile rispondere ai bisogni di salute dei cittadini”. Non ha dubbi Giovanni Leoni, chirurgo generale presso l’Ospedale Civile di Venezia e vicepresidente nazionale Fnomceo (Federazione nazionale ordini medici chirurghi e odontoiatri), che in un’intervista al Sir analizza lo stato di salute del sistema sanitario nazionale. I fondi del Pnrr dedicati alla Missione 6 Salute non riguardano il personale. “Il Pnrr – spiega – è un piano strutturale che prevede da qui al 2026 diversi interventi di carattere tecnologico e la realizzazione di 1.288 Case della comunità ma questo non è sufficiente a dare risposte esaustive alle necessità di riorganizzazione del Ssn, né ai bisogni di salute dei cittadini. Come verranno coperti gli oneri relativi al personale – amministrativi, medici di medicina generale, infermieri di famiglia – che dovrà avviare a far funzionare queste nuove strutture?”.
Un tema da sviluppare è anche quello dell’assistenza domiciliare. “A richiederlo – sottolinea Leoni – sono i mutati bisogni e il progressivo invecchiamento della popolazione, oltre alla necessità di evitare accessi impropri in pronto soccorso e ricoveri in ospedale. Ma questo richiede nuovi modelli organizzativi e un nuovo raccordo ospedale – territorio”. Per il vicepresidente Fnomceo “occorre rafforzare i servizi territoriali partendo dalle aggregazioni dei medici di medicina generale che devono però poter disporre di un supporto amministrativo perché la disaffezione dei medici di famiglia deriva anche dal fatto che i giovani vogliono fare i medici e non i burocrati”.

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