Papa Francesco: fuori programma con i bambini con malattie rare, “l’innocenza creativa dei bambini, è meglio questo che il discorso”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Quando un papà e una mamma scoprono che il bambino ha una malattia rara, hanno bisogno di conoscere altri genitori che hanno vissuto e vivono la stessa esperienza. È una necessità”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza una delegazione della Federazione italiana malattie rare. ”E poiché la patologia è rara, diventa indispensabile riferirsi a un’associazione che mette insieme persone che ogni giorno hanno a che fare con quella malattia”, ha proseguito Francesco: “conoscono i sintomi, le terapie, i centri di cura e così via”. “All’inizio questa è una strada obbligata, una via d’uscita dall’angoscia di trovarsi da soli e disarmati di fronte al nemico”, l’analisi del Papa: “piano piano, però, la via della condivisione diventa una scelta, sostenuta da due motivazioni. La prima è il rendersi conto che serve, ci aiuta, ci offre soluzioni, almeno provvisorie, ci permette di orientarci un po’ nella nebbia di questa situazione. E la seconda motivazione viene dal piacere delle relazioni umane, dal bene che ci fa l’amicizia con persone che fino a ieri non conoscevamo nemmeno e che adesso ci confidano le loro esperienze per aiutarci a portare insieme una condizione molto pesante”.  “Questa è l’innocenza creativa dei bambini”, ha detto Francesco a braccio mentre alcuni bambini hanno raggiunto a sorpresa la sua postazione: “E’ meglio questo che il discorso. Questo è il discorso, la vostra spontaneità!”, ha commentato il Papa, chiedendo ad ognuno dei bambini il proprio nome e consegnando a ciascuno il Rosario. “Delle volte noi prepariamo le cose da dire, tutte le idee, ma la realtà parla meglio delle idee”, ha proseguito sempre fuori testo: “Il vero discorso lo hanno fatto loro, avvicinandosi, dando il meglio di loro stessi, prendendo il Rosario…. Non sono scemi, lo fanno bene! E questa è stata la predica”. “Continuare io a parlare, dopo questa predica, non ha senso”, ha detto Francesco consegnando ai presenti il testo preparato per l’occasione: “La vera predica è quello che ci hanno fatto veder loro: con le loro limitazioni e le loro malattie, ci hanno fatto capire che sempre c’è la possibilità di crescere e di andare avanti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori