Giornata del malato: mons. Savino (Cassano all’Jonio), “invito alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti”

“La Giornata mondiale del malato non vuol essere soltanto un invito a prendere coscienza della nostra fragilità e al tempo stesso un invito alla preghiera e alla prossimità verso i sofferenti, ma è una giornata che vuole sensibilizzare soprattutto le istituzioni sanitarie a non negare mai il diritto alla salute dei cittadini e delle cittadine”. Lo ha detto mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, nel corso della celebrazione eucaristica, nella cattedrale della città delle terme, in occasione della Giornata mondiale del malato. “Non ci siano disuguaglianze di accesso alla cura – ha proseguito il vice presidente della Cei -, tra chi è più protetto perché ha un cognome importante o appartiene ad un gruppo altrettanto importante e quelli che sono ‘anonimi o invisibili’ e fanno veramente fatica ad essere rispettati nel loro diritto alla salute. A questo livello, mi permetto di dire, si gioca la civiltà dell’amore e la grande scommessa della democrazia più matura, che si basa sul giusto equilibrio tra diritti e doveri per tutti i cittadini”.
Di concerto tra l’Ufficio della Pastorale della salute, diretto da Vincenzo Stivala, e quello liturgico, coordinato da don Nicola Arcuri, dopo un percorso di formazione, il presule della diocesi cassanese ha consegnato il mandato a un nutrito gruppo di ministri straordinari della comunione, un ministero di prossimità, di vicinanza e di consolazione per le persone più sofferenti. Rivolgendosi ai ministri straordinari, mons. Savino, ha affermato: “Sappiate sempre declinare la fedeltà della vostra vita all’Eucaristia, sacramento per definizione della fraternità, e la fedeltà alla vita sofferente degli ammalati. Cari fratelli e sorelle ministri della Santa Comunione, il vostro dire sia sempre una benedizione e il vostro dare sia sempre condivisione. Voi già lo sapete ma, come vescovo è giusto che lo ricordi a tutti, che i vostri compiti consistono durante la messa, a motivo di una grande affluenza di fedeli, a portare la comunione ai malati e agli anziani, specialmente nel Giorno del Signore, ad esporre in assenza del presbitero all’adorazione dei fedeli l’Eucaristia e riporla nel tabernacolo, nel portare il viatico agli ammalati, solo in mancanza di altri ministri. Come vescovo, in comunione con tutta la Chiesa locale, sono contento di darvi questo mandato: siate nelle vostre comunità, questo è il mio augurio, testimoni di quella fraternità che rende credibile e bella la Chiesa”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori