Commissione Ue: l’Europa invecchia, forte calo della popolazione in età lavorativa

I Paesi Ue stanno affrontando un forte calo della popolazione in età lavorativa, un aumento delle disparità geografiche e un divario crescente tra zone rurali e urbane. La popolazione in età lavorativa è diminuita di 3,5 milioni di unità tra il 2015 e il 2020 e si prevede che calerà di altri 35 milioni di persone entro il 2050. Lo comunica la Commissione Ue pubblicando la relazione sull’impatto dei cambiamenti demografici. Le regioni fortemente colpite sono 82 in sedici Stati membri e presentano un calo della popolazione in età lavorativa, una bassa percentuale di laureati o una mobilità negativa dei cittadini di tra i 15 e i 39 anni di età. In questi territori vive circa il 30% della popolazione Ue. Le regioni presentano carenze strutturali specifiche: l’inefficienza del mercato del lavoro e dei sistemi di istruzione, formazione e apprendimento per gli adulti, gli scarsi risultati nei settori dell’innovazione, della governance pubblica o dello sviluppo delle imprese e l’accesso limitato ai servizi. “Se affrontassero queste problematiche, potrebbero attrarre più lavoratori qualificati. Se non verrà affrontata, questa situazione metterà a repentaglio la prosperità dell’Ue nel lungo periodo”, sostiene la Commissione.

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