Ritorno in classe: mons. Regattieri (Cesena), “gli adulti facciano squadra” per “rispondere all’emergenza educativa”

“In questo cambiamento d’epoca che stiamo vivendo, l’educazione risulta essere un tema centrale e costituisce sicuramente la dimensione che più di ogni altra può incidere nel processo sinodale nel quale ci siamo inseriti da un anno a questa parte”. Lo scrive il vescovo di Cesena-Sarsina, mons. Douglas Regattieri, nel suo messaggio per l’inizio della scuola.  “L’educazione infatti è un processo che coinvolge tutti, nessuno escluso, capace di abbracciare le relazioni intergenerazionali e coinvolgere tutti i soggetti sociali ai diversi livelli: la famiglia, la scuola, la comunità civile ed ecclesiale, le associazioni e i gruppi”, aggiunge.
Il presule osserva che “parlare di scuola significa approdare al grande tema dell’educazione”. “E l’educazione implica procedere per la via sinodale – sostiene -. Anche la scuola ha il compito di educare, oggi più che mai. La scuola educa attraverso la cultura, mostrandone il carattere vitale e facendo assaporare ai più giovani la ricchezza che essa ha in ordine alla crescita dell’umanità di ciascuno. La cultura dà gli strumenti per capire la realtà e per interagire con essa; ma dà anche le chiavi per comprendere la propria umanità; dà parole per narrare la propria vita, metterla in comunicazione con gli altri, renderla disponibile al confronto e quindi al suo affinamento e arricchimento. Oggi la scuola deve affrontare una vera e propria sfida educativa”. Anzi, il vescovo parla di “emergenza educativa”. “Una scuola che oggi intende assumere in pieno la sua funzione educativa è una scuola che ripensa complessivamente il suo progetto. Uno dei segnali della crisi dell’educazione nella scuola è nella scarsa disponibilità degli adulti a mettersi in gioco, a fare squadra per costruire un progetto educativo efficace e condiviso. Fare squadra: cioè sinodalità!”.

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