Maltempo: Coldiretti, “pioggia è attesa per combattere la siccità ma eventi estremi provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua”

“La pioggia è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti”. Lo evidenzia Coldiretti in riferimento all’allerta meteo della Protezione civile in sette Regioni, dal Veneto al Friuli Venezia Giulia dall’Emilia Romagna alla Campania.
“Una perturbazione che colpisce un territorio indebolito da una lunga assenza di precipitazioni con il 2022” che “si classifica nel primo semestre in Italia come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola con un calo del 45%”, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.
“La grandine è la più temuta dagli agricoltori – sottolinea l’associazione – per i danni irreversibili che provoca ai raccolti e in una manciata di minuti è in grado di distruggere il lavoro di un anno in una situazione in cui la siccità ha già avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle Regioni del Sud che sono il granaio d’Italia”. “In diminuzione di oltre un quinto le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, e del 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po, dove si allargano le zone di ‘acqua morta’, assalti di insetti e cavallette che solo in Sardegna hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi”. Secondo la stima di Coldiretti, gli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici hanno causato danni per l’agricoltura di 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture.

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