Colombia: padre De Roux presenta oggi a vescovi rapporto Commissione a verità. “Lo consegniamo come un chicco di grano”

“Il 7 luglio tutti i vescovi della Conferenza episcopale colombiana mi hanno invitato a presentare il rapporto finale della Commissione per il chiarimento della verità (Cev), ho una grande speranza”. Lo dice al Sir padre Francisco De Roux, presidente della Cev, alla vigilia dell’incontro che avrà oggi, nell’ambito dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale colombiana (Cec). Prosegue il gesuita: “Certo, avevo pensato che la Cec avrebbe consegnato un rapporto sulle responsabilità della Chiesa in questi decenni di conflitto e sperato che la Chiesa cattolica si scusasse. In effetti, c’è stato il bel gesto dell’arcivescovo Luis José Rueda, che dopo essere stato eletto presidente della Cec ha affermato in termini generali che la Chiesa cattolica chiedeva perdono per le sue responsabilità nel conflitto colombiano”.
Padre De Roux insiste sul valore del rapporto della Cev, presentato lo scorso 28 giugno: “30.000 testimonianze dirette raccolte dalla Cev ci dicono che vogliamo identificarci con tutte le vittime, con i bambini poveri del Chocó, con le donne maltrattate nel Pacifico, con le famiglie rapite… Il mio dolore si unisce a quello di tutto il Paese, a 9 milioni di vittime di conflitto armato, 700.000 morti, migliaia di sfollati che sono i crocifissi di oggi. È un male profondo, un dolore che il mondo non vuole sentire, perché dà fastidio. Dobbiamo avere il coraggio di amarci fino alla fine. Dopo 4 anni di ricerca della verità, consegniamo questo raccolto, come un chicco di grano, seppelliamo questo raccolto in profondità affinché la verità possa fiorire”.
Nella consapevolezza che ci saranno persecuzioni, attacchi, come quelli della senatrice Fernanda Cabal, vicina all’ex presidente Uribe: “Siamo agnelli in mezzo ai lupi, dobbiamo perdonarci per piangere davanti alle vittime, non odiare, confidare nell’altro. Respingiamo i messaggi pieni di attacchi e odio. Su questa strada del sospetto, saremo oggetto di persecuzione. Assumiamo con coraggio le croci ed espandiamo l’amore di Dio, che vince l’odio, l’amore per coloro che hanno donato la propria vita per la pace”.
E non mancano le minacce: “Il nostro commissario Leyner Palacios è ora in Europa – qualche anno fa una guardia della sua scorta, a Cali, è stata uccisa – ha ricevuto diverse minacce. Ma voglio anche ricordare che in due occasioni sono entrati abusivamente nella nostra sede e nell’appartamento di un commissario, per sottrarre materiale riservato alle dichiarazioni di Otoniel” (il capo del Clan del Golfo, arrestato lo scorso anno, ndr).

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