Libertà di stampa: Mattarella, “è il termometro della salute democratica di un Paese”. Il ricordo dei 24 cronisti uccisi nel 2021 e dei 500 imprigionati

(Foto: Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“La libertà di stampa, insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese. Ce lo insegnano in questi giorni i drammatici avvenimenti della guerra in Ucraina. È compito della comunità internazionale ai vari livelli rendere effettivi questi diritti”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa e Giornata della memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo.
Il Capo dello Stato ha voluto ricordare il “bilancio purtroppo drammatico” pagato dalla stampa nel mondo: “Sono 24 i cronisti uccisi nel 2021 e quasi 500 gli imprigionati. Un dato destinato a salire con la guerra di aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, attualmente in corso”, ha osservato Mattarella. “Su di essi – ha ammonito – intensa deve essere l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale”. Per il presidente, “si tratta di un prezzo altissimo pagato da chi è chiamato a onorare con coerenza la professione: essere testimoni di verità, attraverso le parole, le immagini”. “Testimoni – ha aggiunto – che hanno talvolta pagato con la loro vita l’esposizione dei fatti, spesso scomodi per i poteri costituiti, dando voce al pluralismo vitale della società, senza il quale saremmo tutti più poveri e meno liberi. Testimoni di libertà che hanno voluto rendere effettiva quella di espressione, coscienti di come una cittadinanza consapevole, attiva, capace di confrontarsi e approfondire, passa attraverso il loro servizio”.

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