Diocesi: mons. Pennisi (amm. ap. Monreale), “promuovere un cambiamento personale e comunitario attraverso fraternità e accoglienza”

“Non può bastarci una fede fatta di usanze tramandate, di solenni celebrazioni, belle occasioni popolari, momenti emozionanti; abbiamo bisogno di una fede che si fonda e si rinnova nell’incontro personale con Cristo morto e Risorto”. Lo ha detto l’amministratore apostolico di Monreale, mons. Michele Pennisi, nell’omelia della Messa per la festa del Ss. Crocifisso. “Nel volto del Crocifisso risplende la bellezza, il perdono e l’amore coinvolgente di quello che il popolo di Monreale invoca come ‘Patruzzu amurusu’ da cui invoca la Grazia, cioè il suo amore gratuito”, ha aggiunto il presule, che ha invitato ad “alzare lo sguardo verso Gesù Crocifisso”. “E tenere fisso lo sguardo verso il Crocifisso vuol dire tenere fisso lo sguardo sul suo modo di amare fino in fondo”. Soffermandosi sulla festa, mons. Pennisi ha ribadito che “rappresenta la celebrazione dell’amore totale di Dio per ciascuno di noi”. “Dio ci ama. Non dubitiamo mai del suo amore, qualunque cosa ci accada nella vita siamo infinitamente e gratuitamente amati”. Quindi, l’invito a volgere “il nostro sguardo a Gesù Cristo Crocifisso e chiediamogli di aiutarci a ricostruire il tessuto umano e civile della nostra città ferita da mille problemi: la mancanza di lavoro, l’illegalità, la micro criminalità minorile con gesti di vandalismo gratuito, lo spaccio e il consumo di droghe, le povertà materiali e culturali, la ludopatia, la ricerca dell’interesse personale a scapito del bene comune e la fragilità delle relazioni umane”. “Chiediamogli che ci aiuti a promuovere un cambiamento personale e comunitario attraverso atteggiamenti caratterizzati dalla mitezza, dall’accoglienza, dalla fraternità, dalla speranza”.

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