Mons. Isacchi arcivescovo Monreale: card. Semeraro, “la vita generativa nella Chiesa è uscire dal grembo”. Mons. Viva, “grati al Papa”

“Quando il Concilio Vaticano II parla del ministero presbiterale dice che ogni presbitero è iscritto a una Chiesa particolare, ma aggiunge anche che i presbiteri sono chiamati al servizio di tutta la Chiesa”. Lo ha detto il card. Marcello Semeraro, vescovo emerito di Albano e prefetto della Congregazione per le cause dei Santi presente stamattina ad Albano per la nomina di mons. Gualtiero Isacchi arcivescovo di Monreale. “Il ministero del sacerdote è per tutta la Chiesa – ha aggiunto -: questo chiede a noi sacerdoti di avere un ampio respiro, un’ampia visione nello Spirito. La Chiesa è il luogo dove fiorisce e fruttifica lo Spirito: questi sono momenti di generatività nella vita della Chiesa. Si vive non rimanendo chiusi, ma uscendo: la vita inizia uscendo dal grembo”.
Nel suo intervento il vescovo di Albano, mons. Vincenzo Viva, ha ribadito che “in questo momento ci sono tanti sentimenti nel nostro cuore, che vorrei interpretare a nome della comunità diocesana: anzitutto di lode al Signore, perché Dio ha chiamato, attraverso la voce del Santo Padre, il nostro caro don Gualtiero a servire la Chiesa nel ministero dell’episcopato”. “Per questo, esprimiamo gratitudine al Papa perché ha scelto per l’arcidiocesi di Monreale un sacerdote del nostro presbiterio di Albano, e allo stesso don Gualtiero per il suo generoso e prezioso servizio alla nostra diocesi. Sono certo che sentiremo tutti il vuoto che lascerà e la sua mancanza. Infine, il sentimento del nostro affetto diventa preghiera: per don Gualtiero, per la Chiesa di Monreale e per la nostra diocesi di Albano”.

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