Ucraina: card. Grech, “donne e bambini vanno protetti dai trafficanti di persone quando arrivano nei nostri Paesi”

“Donne e bambini ucraini vanno ‘protetti’ dai trafficanti di persone quando arrivano dall’Ucraina nei nostri Paesi”. È allarme lanciato dal cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi, incontrando i giornalisti a margine della visita a due Centri per profughi diretti dalla diocesi di Varsavia. Accompagnato dal card. Kazimierz Nycz e da mons. Piotr Jarecki, il card. Grech ha visitato nel pomeriggio di sabato 19 marzo il Centro della parrocchia di Santa Margherita a Łomianki, un paesino appena fuori Varsavia che conta 15.000 abitanti, dove sono ospitati da famiglie della parrocchia 2.300 profughi, specialmente donne e bambini, e il centro di “Dobre Miejsce”, la Casa diocesana per esercizi spirituali trasformata per l’occasione in casa d’accoglienza per 100 profughi. Lì, il card. Grech si è intrattenuto specialmente con i bambini, ascoltando i loro racconti e testimoniando loro la vicinanza di Papa Francesco.
Questi incontri con i rifugiati ucraini sono avvenuti in occasione di una visita di quattro giorni in cui il segretario generale del Sinodo dei vescovi sta incontrando il clero e i referenti parrocchiali per il sinodo dell’arcidiocesi di Varsavia per discutere con loro del processo sinodale. Rivolgendo agli oltre 500 sacerdoti riuniti nel santuario della Divina Misericordia di Varsavia, il card. Grech ha ribadito come il successo del processo sinodale “dipende molto dai vescovi e dai sacerdoti”. Nel giorno in cui veniva pubblicata la Lettera ai sacerdoti (firmata congiuntamente con il Prefetto del dicastero vaticano per il clero), Grech ha richiamato la paura che sorge tra molti sacerdoti che “l’eccessiva insistenza sull’importanza del Popolo di Dio possa farci perdere di vista l’importanza del servizio sacerdotale nella Chiesa”. Invece, il segretario del Sinodo ha ribadito che “non si tratta di opporre i sacerdoti al Popolo, perché anche i sacerdoti fanno parte del Popolo, in virtù del loro battesimo”. L’azione di papa Francesco è volta, invece, a cogliere sempre più pienamente l’ecclesiologia del Popolo di Dio, ossia a intendere la Chiesa come Popolo di Dio, con la convinzione che il “gregge” ha un sensum fidei per discernere le nuove vie di annuncio del Vangelo che Dio suggerisce alla Chiesa. L’incontro si è concluso con la celebrazione dell’Eucarestia presieduta dal cardinale.

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