Praedicate evangelium: mons. Mellino, “sinodalità dimensione costitutiva della Chiesa”

“La sinodalità è un tratto proprio e distintivo della Chiesa; è una dimensione costitutiva della stessa e la qualifica da sempre. Non si tratta, pertanto, di un atteggiamento da avere o qualcosa da fare, bensì riguarda propriamente ciò che la Chiesa è. Tocca la sua la natura e la sua identità. È semplicemente ciò per cui la Chiesa è chiamata”. A ribadirlo è stato mons. Marco Mellino, segretario del Consiglio di Cardinali, identificando alcuni principi-guida della “Praedicate evangelium”, presentata oggi in sala stampa vaticana. “La sinodalità anima anche le strutture in cui la natura sinodale della Chiesa si esprime in modo istituzionale”, ha spiegato Mellino, specificando come la sinodalità con le chiese particolari si esplica in particolare nella “collaborazione nelle questioni più importanti” e nella preparazione dei documenti di carattere generale “aventi rilevante importanza o quelli che riguardano in modo speciale alcune Chiese particolari”, oltre che nelle visite “ad limina”. “La Curia è per sua natura una struttura di servizio”, ha ricordato il segretario del Consiglio di cardinali: “questa concezione della Curia Romana si esprime nella dedizione al bene della Chiesa universale e allo stesso tempo delle Chiese particolari. Essa è al servizio del Papa: esiste e agisce solo in quanto serve il Santo Padre e serve al Santo Padre; in suo nome e con la sua autorità adempie la propria funzione. Nello stesso tempo l’azione della Curia romana non può prescindere dal riferimento al ministero dei Vescovi, sia in quanto membri del Collegio episcopale, sia in quanto pastori della Chiesa particolare. Essa, infatti, è strumento di comunione e di partecipazione alle sollecitudini ecclesiali nella misura e in cui lo è il Romano Pontefice ed entro i limiti della sua pur suprema potestà e missione”.

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