Ucraina: Patriarca Kirill su videoconferenze con Papa Francesco e arcivescovo Welby, “contesto politico non ha distrutto legami e i nostri interlocutori non sono diventati nostri nemici”

I colloqui in video conferenza “sia con il Papa che con l’arcivescovo di Canterbury” sono stati di “un alto livello di accordo e comprensione. E, forse, l’impressione più importante che ho avuto è stata che i nostri interlocutori non si sono allontanati da noi e non sono diventati nostri nemici, il che significa che il contesto politico, per grazia di Dio, non distrugge i legami che abbiamo creato con i nostri fratelli, o, come si dice ora, partner, nonostante le aspre critiche da parte di una certa parte della nostra comunità ecclesiale”. Lo ha detto ieri il Patriarca di Mosca Kirill, intervenendo alla riunione del Consiglio supremo della Chiesa ortodossa russa. Il Patriarca russo ha aggiornato dei suoi incontri in videoconferenza con Papa Francesco e l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, nel corso dei quali i leader delle tre Chiese cristiane hanno avuto modo di discutere “in modo molto dettagliato” della questione della sicurezza delle persone in Ucraina, nonché dei rapporti tra ortodossi e cattolici legati all’argomento ucraino. “Credo che l’incontro – seppur in collegamento video, ma un vero e proprio faccia a faccia – abbia avuto un significato positivo sia per mantenere buone relazioni tra le nostre Chiese sia dal punto di vista di formare un approccio comune, per quanto possibile, alla situazione in Ucraina”. Kirill è tornato di nuovo a ribadire che la Chiesa russa, “nonostante il contesto politico molto negativo, è chiamata oggi a preservare l’unità spirituale del nostro popolo – il popolo russo e quello ucraino – come un unico popolo uscito dal fonte battesimale di Kiev”. Denuncia le ostilità che la Chiesa russa subisco e definisce Internet così come il più generale “spazio dell’informazione” “un campo di battaglia” dove “c’è molta disinformazione, vere bugie , affermazioni provocatorie che possono eccitare i sentimenti negativi delle persone ostacolano la rapida risoluzione del conflitto e la riconciliazione”. “Credo – osserva – che la posizione della Chiesa possa diventare un vero fattore di pace”. “La cosa più concreta e importante oggi – prosegue Kirill – è fornire assistenza a coloro che hanno subito questo conflitto, in primis ai rifugiati che si trovano, tra l’altro, nel territorio della Federazione Russa. Aiutare le persone che soffrono di conflitti ha un ampio sostegno pubblico e intendiamo moltiplicare i nostri sforzi servendo il nostro prossimo e contribuendo così alla riconciliazione tra i nostri popoli”.

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