Diocesi: Caritas Perugia, inaugurato a Bosco il Centro d’ascolto “San Giuseppe”. Mons. Salvi (ausiliare), “offrire una possibilità nuova di vita”

“Ci troviamo a Bosco, quasi protetti da queste mura, però è drammatico il momento che stiamo vivendo. C’è una follia che sta prendendo apparentemente il sopravvento. E a questa follia come si risponde? Penso con la follia di Dio”. Lo ha affermato il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, mons. Marco Salvi, intervenendo oggi a Bosco (Pg), all’inaugurazione del Centro d’ascolto della Caritas interparrocchiale dell’Unità pastorale “20” intitolato a “San Giuseppe”. Realizzato nell’ala più antica e suggestiva del complesso parrocchiale di Bosco, un tempo monastero edificato tra i secoli XIII-XIV, il nuovo Centro di ascolto si aggiunge ai 40 attivi a livello parrocchiale, interparrocchiale-unità pastorale nell’arcidiocesi che vedono impegnate alcune centinaia di volontari motivati e formati, svolgendo con gratuità la loro opera.
“La follia di Dio – ha proseguito mons. Salvi – è quella di un amore, di una gratuità che ancora si ridona, che fa camminare verso la pace, la non vendetta, il perdono… E questo piccolo segno, il Centro d’ascolto, non è un valore aggiunto, è il valore stesso dell’essere Chiesa, perché ci richiama all’essenza stessa della Chiesa che è non solo andare incontro alla fragilità umana, ma offrire una possibilità nuova di vita”. Il Centro d’ascolto, ha osservato, “non può risolvere tutti i problemi, però è un luogo in cui un cuore palpita verso il bisogno e la realtà che ha di fronte”. Il Centro d’ascolto “non sono le sue quattro mura, pur se belle come queste, è il cuore di chi ci lavora. Questo deve diventare un segno per tutta la comunità diocesana, perché è un segno che ci richiama alla gratuità dell’Amore divino che può raggiungere ogni uomo”. Mons. Salvi ha poi esortato i presenti a ricordare sempre che “può cambiare il corso del tempo, o degli avvenimenti, ciò che cambia il cuore dell’uomo. E il Centro d’ascolto è la possibilità di cambiare il corso degli eventi, perché cambia il nostro cuore”.

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