Papa Francesco: al Piccolo Coro dell’Antoniano, “ascoltare i nonni vuol dire avere radici”, “preghiamo per i bambini ucraini feriti dalla guerra”

“Vorrei dedicare questo nostro incontro ai bambini e ai ragazzi dell’Ucraina, siete d’accordo?”. È la proposta del Papa ai bambini e ai ragazzi del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna e i Cori della Galassia dell’Antoniano, ricevuti in udienza in Aula Paolo VI. “Sapete, sono arrivati a Roma, al Bambin Gesù, alcuni bambini che sono guariti nella guerra”, ha aggiunto a braccio: “Preghiamo pe loro”. “Vi ringrazio perché voi unite le generazioni”, l’omaggio di Francesco: “Le vostre canzoni piacciono ai piccoli e ai grandi, specialmente ai nonni. Le cantano insieme papà e mamma, i nonni e i nipoti. Sì, è così! Alcune canzoni dello Zecchino d’Oro uniscono le generazioni. E questo è molto bello e importante!”. “C’è bisogno di legare le diverse generazioni”, ha ribadito il Papa: “In particolare di favorire il dialogo tra gli anziani e i più giovani, tra i nonni e i nipoti. E voi lo fate, col vostro canto. E spero che lo facciate anche nella vita quotidiana, andando a trovare i vostri nonni. È tanto bello questo dialogo con i nonni”. “Quando andate dai nonni, sapete ascoltarli? Oppure parlate sempre voi? O magari, peggio ancora, state a guardare la televisione o il telefonino?”, le domande di Francesco ai bambini: “Vi do un consiglio: chiedete al nonno o alla nonna di raccontarvi qualcosa della loro vita. Fate a loro delle domande, e ascoltateli. Scoprirete dei tesori! Sì, dei tesori nascosti nella loro memoria, nel loro cuore. Sono dei ricordi, ma non solo, sono anche dei pensieri di saggezza, a volte di fede, che loro hanno maturato nel cammino della vita; e sono preziosi, specialmente per voi, che state crescendo. Questo si chiama: avere delle buone radici! Voi siete come dei germogli, state buttando fuori le prime foglie, state sbocciando alla vita. Ma, senza radici, la pianta non cresce!”.

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