Parità di genere: Masci, “la coeducazione come punto di partenza per colmare il gender gap”

Con un webinar dal titolo “Il nostro futuro eguale” il Movimento adulti scout (Masci) ha celebrato ieri sera la Giornata mondiale del pensiero. Quest’anno il tema scelto dall’associazione delle guide e scout donne (Wagggs), ha riguardato l’eguaglianza di genere e il dibattito è stato condotto dalla ministra alle Pari opportunità e alla famiglia, Elena Bonetti, dalla capoguida Agesci, Daniela Ferrara, il primo presidente donna del Masci, Sonia Mondin, oggi segretario di Retinopera. Nel suo intervento la ministra Bonetti ha più volte sottolineato “la profeticità della scelta coeducativa” tipica delle organizzazioni scout italiane, ponendo l’accento sulla formazione come faro per procedere verso la parità di genere in concreto. Oggi l’Italia raccoglie i frutti di un cammino iniziato 75 anni fa con le prime donne nella Costituente e con l’estensione del voto alle donne. L’approdo ideale di questo processo di crescita civile è la scelta della parità di genere come asse portante dello sviluppo del Paese. Secondo la ministra occorre pensare al Pnrr che dedicherà risorse a talenti e progetti contro quella disparità che rappresenta un limite allo sviluppo e alla crescita collettiva. La ministra ha concluso ricordando gli obiettivi a largo raggio del FamilyAct, dal sostegno finanziario alle famiglie alle alleanze con i territori e al sostegno sia alle reti territoriali che a tutte le esperienze di educazione non formale. Daniela Ferrara, Capoguida dell’Agesci, ha, a sua volta, ricordato che educare insieme ragazzi e ragazze è stata una scelta ed è oggi un valore e allo stesso tempo uno strumento per la loro crescita. Inoltre ha evidenziato che costruire convivenze sane tra ragazze e ragazzi a partire dalle comunità, stimolare sempre il dibattito e l’attenzione su temi fondamentali come la violenza di genere, ricordare l’importanza di essere guida oltre che scout sono tra le pratiche da tenere vive. La capoguida ha quindi chiesto al Governo di “vigilare che il welfare sia compiuto anche nel volontariato, dove stanno crescendo associazioni desiderose sia di entrare in contatto con le realtà consolidate come Agesci e Masci, sia con le stesse Istituzioni. Occorre creare reti progettuali comuni e superare l’idea di piccolo gruppo, auspicare che il mondo scout collabori per dare alla società il suo ricco contributo di riflessione educativa”. Per Mondin “la strada che i movimenti scout devono percorrere per portare avanti la parità è quella di educare le coscienze per superare stereotipi e misoginie, lavorare sulla percezione del genere maschile e femminile per le nuove generazioni”. Da qui la richiesta alla ministra Bonetti di “interventi mirati su trasporti, asili, e tutto ciò che possa attenuare i costi economici e sociali della natalità, favorendo la nascita di nuove famiglie. Occorre sostenere attraverso la regia dei servizi sociali le realtà ludico-sportive che intercettano i disagi e i bisogni di ragazzi e adulti, e che spesso segnalano l’insorgere della violenza di genere”.

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