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Commissione Ue: approvato il Data Act. Vestager, definisce “chi ha il controllo sui dati, chi può utilizzarli e per quale scopo”

(Photo SIR/European Commission)

La Commissione europea ha approvato la proposta del “Data Act”, una serie di regole sull’utilizzo e l’accesso ai dati generati nell’Ue in tutti i settori economici. Sono misure che “offrono certezza legale e rimuovono le barriere alla condivisione dei dati”, ha spiegato la vicepresidente Maragerethe Vestager in conferenza stampa. Al centro del provvedimento sono i dati “generati da macchine o dispositivi connessi”: dagli smartwatch alle auto e agli elettrodomestici, dispositivi che “generano un’enorme quantità di dati” non personali. Il loro uso, però, sempre secondo Vestagher, aprirebbe “una moltitudine di possibilità per nuovi prodotti, nuovi servizi o la ricerca”. Il “Data Act” pone quindi la definizione su “chi ha il controllo su tali dati, chi può utilizzarli e per quale scopo”: efficientemente energetico, traffico, trasporto pubblico due tra gli ambiti di possibile utilizzo. Il volume dei dati è in costante crescita, spiega la Commissione: se nel 2018 sono stati generati 33 zettabyte, per il 2025 sono previsti 175 zettabyte. Si tratta di un potenziale di dati industriali sfruttato al 20%: con le nuove norme l’uso dei dati dovrebbe creare 270 miliardi di euro di Pil aggiuntivo entro il 2028. Del pacchetto fanno parte misure rivolte agli utenti di dispositivi connessi, perché abbiano accesso ai dati da essi generati; alle Pmi per proteggerle dalle clausole contrattuali abusive; agli enti pubblici che potranno accedere ai dati in possesso del settore privato per circostanze eccezionali.

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