Cop27: Michel (Ue), nella lotta per il clima “abbiamo i minuti contati”. Tutelare le popolazioni nei Paesi in via di sviluppo

“Il Cremlino ha scelto di usare l’energia come arma di destabilizzazione di massa. Sta puntando quest’arma direttamente contro l’Europa e i mercati energetici mondiali. Allo stesso modo, il Cremlino ha deciso di utilizzare i prodotti alimentari e fertilizzanti come arma. E quest’arma, il massimo del cinismo, è rivolta ai Paesi più vulnerabili e in via di sviluppo”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel intervenendo alla Conferenza per il clima Cop27 in Egitto. Nella lotta per il clima “abbiamo i minuti contati e la guerra della Russia contro l’Ucraina ha reso la sfida globale ancora più complessa”, ha aggiunto. “Abbiamo un obbligo nei confronti delle popolazioni del mondo in via di sviluppo. Abbiamo costruito la nostra prosperità in parte abusando delle risorse fossili e maltrattando la natura. Dobbiamo quindi assumerci la nostra parte di responsabilità e lo stiamo facendo”, ha aggiunto. “L’Unione europea è il principale finanziatore per il clima” con investimenti di “oltre 20 miliardi di euro nel 2021”, sottolinea. “Stiamo inoltre lavorando per contribuire attivamente alla decarbonizzazione dell’industria globale, creando partenariati efficaci e tangibili per una transizione energetica equa e giusta con i Paesi del G7 e con i Paesi in via di sviluppo. Come sappiamo, abbiamo anche un obbligo nei confronti della prossima generazione, dei giovani che si alzano in piedi, alzano la voce e scuotono le nostre coscienze”.
In Europa, “abbiamo basato la nostra transizione climatica sul modello del gas facilmente disponibile e conveniente. Oggi il nostro obiettivo rimane decisamente lo stesso: neutralità climatica nel 2050, con zero emissioni nette”. Per questo è necessario “diversificare il più possibile per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, pur riconoscendo che i Paesi in via di sviluppo hanno bisogno di gas per lo sviluppo e la transizione. Vogliamo una transizione giusta, equa e inclusiva”, ha concluso Michel.

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