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Parlamento Ue: crisi energetica, tutelare famiglie e imprese. Stop a importazioni dalla Russia

(Strasburgo) La guerra di aggressione russa nei confronti dell’Ucraina e l’uso dell’approvvigionamento di energia fossile come arma hanno “drammaticamente aggravato l’attuale instabilità del mercato dell’energia e hanno portato a un aumento dei prezzi dell’energia e a una crisi del costo della vita”. Lo affermano gli eurodeputati, riuniti a Strasburgo, in una risoluzione adottata oggi dopo un lungo dibattito con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Il testo afferma che i consumatori che non possono permettersi l’aumento delle bollette non dovrebbero vedersi tagliare l’erogazione dell’energia e sottolinea la necessità di evitare sfratti per le famiglie vulnerabili che non sono in grado di pagare le bollette e i costi dell’affitto. I consumatori dovrebbero “essere maggiormente tutelati contro la sospensione o la revoca dei contratti a tariffa fissa da parte dei fornitori e contro i pre-pagamenti esorbitanti per il gas e l’elettricità”. Secondo i deputati, “tempi eccezionali richiedono misure di emergenza eccezionali. In questo senso, l’Ue deve agire in modo unito come non mai e tutte le misure adottate a livello Ue devono essere pienamente compatibili con gli obiettivi climatici dell’Unione a lungo termine. È necessaria una solidarietà senza precedenti”. I deputati insistono affinché “le imprese che hanno beneficiato di proventi straordinari devono contribuire a mitigare gli effetti negativi della crisi”. Si chiede una riforma complessiva del mercato dell’energia nella linea della decarbonizzazione. Infine, il Parlamento ribadisce la richiesta per un embargo immediato e totale sulle importazioni russe di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas, e di un completo abbandono di Nord Stream 1 e 2.

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