Ucraina: le parole del Patriarca Kirill al Wcc, “se una Chiesa inizia a sventolare una bandiera di guerra e ad invocare il confronto, agisce contro la sua natura”

(Foto Patriarcato Mosca)

“Non possiamo nemmeno immaginare quanto sia vicina una svolta pericolosa nei rapporti tra i popoli. Per questo, le Chiese oggi non devono gettare benzina sul fuoco. Al contrario, dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per spegnere il fuoco. A questo proposito, il Consiglio ecumenico delle Chiese e il movimento inter-cristiano in generale hanno una funzione molto importante. A mio parere, il Wcc oggi ha preso l’unica posizione adeguata – attiva, ma neutrale – senza schierarsi politicamente in questo conflitto. Le Chiese per natura hanno un potenziale pacificatore. E se una Chiesa inizia a sventolare una bandiera di guerra e ad invocare il confronto, agisce contro la sua natura”. Sono state ufficialmente pubblicate dal Patriarcato di Mosca, in russo e inglese, le parole pronunciate dal Patriarca Kirill al Rev. Ioan Sauca, segretario generale ad interim del Consiglio mondiale delle Chiese durante l’incontro che si è tenuto a Mosca lunedì scorso, 17 ottobre. Fino ad oggi, solo il Wcc aveva reso noto l’incontro e il suo contenuto. Oggi, è stato finalmente pubblicato da Mosca un comunicato.

(Foto Patriarcato Mosca)

“Secondo me – ha detto Kirill – la crisi internazionale in atto oggi è pericolosa, ma non più di tante altre crisi che abbiamo attraversato in passato. Le Chiese hanno esperienza nell’affrontare insieme le crisi. Credo che attraverso il dialogo, la fratellanza e la cooperazione dovremmo esercitare un’influenza positiva sulla situazione politica”. “Possa Dio aiutare le Chiese cristiane che hanno collaborato tra loro in passato, a continuare ancora oggi a portare la loro testimonianza congiunta davanti al mondo, resistendo alla tentazione di entrare a far parte di una forza politica”. Nel salutare il rappresentante dell’organismo ecumenico, il Patriarca Kirill ha detto: “Apprezzo che siate venuto in Russia in questi tempi difficili per incontrare me e i miei fratelli e parlare della situazione che si sta sviluppando nelle relazioni internazionali”. Facendo quindi riferimento all’XI Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle Chiese tenutasi a Karlsruhe, in Germania, dal 31 agosto all’8 settembre, il Patriarca stesso ha ricordato che tra le “questioni critiche”, c’era anche la richiesta che la Chiesa russa fosse espulsa dal Wcc per le posizioni prese dal Patriarcato rispetto alla crisi ucraina. “Tuttavia, durante l’Assemblea non si è verificato nulla del genere”, ha affermato il Patriarca Kirill che ha colto questa occasione per spiegare che in realtà la crisi è iniziata otto anni fa, nel 2014 e ricordare i suoi interventi. “Personalmente – ha detto il Patriarca russo – ho scritto in quegli anni tre lettere alle autorità politiche e religiose del mondo, compreso il Wcc, e ho chiesto di intervenire affinché i problemi fossero risolti attraverso il dialogo e la mediazione e per evitare uccisioni e distruzioni. Non ho ricevuto risposte concrete e tali richieste sono state accolte nel silenzio più totale. Eppure, la mia speranza era ed è tuttora che come Chiese dobbiamo andare oltre la logica e l’interesse dei politici e cercare una pace giusta”.

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