Diocesi: Caritas Catania, nel 2021 oltre 330mila interventi. Interventi in crescita del 25%

All’Help Center della Stazione Centrale di Catania, fratelli e sorelle in difficoltà vengono aiutati con pasti caldi, vestiario, prodotti per l’infanzia, e possono usufruire di servizi igienici e di una doccia calda. Presenti anche supporti più complessi dedicati al disbrigo delle faccende burocratiche e al sostegno economico per il pagamento delle utenze nonché attività di consulenza legale e mediazione bancaria tramite il microcredito. Lo rivela il 4° Report dei servizi della Caritas diocesana, delle Caritas vicariali e parrocchiali e delle associazioni dell’arcidiocesi di Catania (scaricabile dal sito web www.caritascatania.it), che racconta l’impegno di un “pronto soccorso sociale”, un vero e proprio front office per affrontare le molteplici fragilità che riguardano ogni giorno centinaia di persone.
In generale, si registra la crescita costante, anno dopo anno, della povertà a Catania: lo testimoniano il 25% in più di interventi e la presenza degli ospiti che è aumentata del 20% nel corso del 2021 rispetto alla rilevazione dell’anno precedente. Sono stati 334.176 gli interventi – principalmente come supporto alimentare – che hanno riguardato circa mezzo migliaio di ospiti, la metà italiani, che quotidianamente si presentano ai servizi della Caritas diocesana di Catania. “Se rimaniamo felicemente impressionati davanti al movimento di popolo che si crea durante le nostre feste popolari – scrive l’arcivescovo, mons. Luigi Renna, nella sua introduzione –, non possiamo non rimanere parimenti meravigliati e stupiti di tanta carità che, come un ‘vaccino’, si è riversato sulle nostre comunità, rendendole più fraterne e più credibili. I numeri che emergono dall’ascolto del nostro Osservatorio ci pongono però interrogativi e ci fanno intravedere strade da percorrere per il futuro, soprattutto in una lotta alle povertà che non può essere affrontata solo con l’accoglienza che noi offriamo, il pane che spezziamo, le risorse e la fraternità che condividiamo nel tempo di quella emergenza che per alcune persone è purtroppo storia di una vita intera: occorre operare nella carità ed allo stesso tempo impegnarsi perché le cause della povertà e le strutture che essa ha costruito, siano distrutte”.

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