Lectio Petri: card. Ravasi, “un progetto che vuole raggiungere anche i non credenti”

“Un progetto che prima di tutto si rivolge ai credenti che vogliono trovare la ragione della speranza che è in loro, ma che vuole raggiungere anche i non credenti”, secondo l’ispirazione originaria del Berini, che aveva concepito il colonnato “come due braccia che potessero abbracciare non solo i cattolici provenienti da tutto il mondo, ma anche coloro che erano eretici o di altra fede”. Così il card, Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della cultura e fondatore del Cortile dei Gentili, ha definito “Lectio Petri”, il ciclo di lezioni sulla figura di San Pietro che lui stesso inaugurerà il 25 ottobre prossimo nella basilica di San Pietro. “Già il Bernini aveva l’idea di San Pietro come un luogo che fosse interreligioso e interculturale”, ha fatto notare il cardinale durante la conferenza stampa di presentazione, in sala stampa vaticana. Il ciclo di quattro lezioni, ha spiegato il porporato, sarà contrassegnato “non solo dall’aspetto teologico, spirituale e religioso, ma anche da una dimensione di tipo culturale”. “Quello di Pietro – ha ricordato Ravasi – è il nome più citato nel Nuovo Testamento, dopo quello di Gesù Cristo. La parola Petrus compare infatti 154 volte, mentre 27 volte viene citato col suo nome originario di Simone e 9 volte con quello di Cefa, il nome originario in aramaico che Gesù gli aveva assegnato”. La figura di Pietro, secondo il cardinale, non è solo una figura dotata di un’aureola di santità, ma anche “una figura in cui sono presenti elementi contraddittori, striati di elementi oscuri, di debolezze: pensiamo soltanto a cosa significhi il tradimento e la successiva riabilitazione di Gesù, oggetto della prima lectio. La storia di Pietro è la storia di una persona che trascina dentro di sé la sua debolezza: basti citare il confronto a contrasto con l’apostolo Paolo”.

Dopo il primo appuntamento del 25 ottobre, alle 18.30 nella basilica di San Pietro, la seconda “lectio” è in programma il 22 novembre, quando un teologo cattolico, uno protestante e uno ortodosso dialogheranno tra loro sul tema del Primato di Pietro. Martedì 17 gennaio 2023 il cardinale Ravasi approfondirà invece la figura del santo nella storia e nella cultura, commentando le due Lettere di Pietro e alcuni passi della Lettera di Plinio, una delle fonti più antiche che descrive la vita dei primi cristiani. Concluderà l’incontro Giuliano Amato, presidente della fondazione Cortile dei gentili, con una riflessione sul rapporto tra fede e società. L’ultima Lectio Petri, “Quo vadis”, è prevista per il 7 marzo 2023 e, grazie alla partecipazione di personalità di spicco del mondo della cultura, analizzerà la figura di Pietro nelle arti, nella letteratura e nella musica.

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