Scuola: mons. Cancian (Città di Castello), “le relazioni interpersonali non possono essere sostituite con le connessioni virtuali”

“Dopo la Dad è risultato ancora più chiaro che le relazioni interpersonali non possono essere sostituite con le connessioni virtuali. Per questo è cresciuto il desiderio di ritornare ad incontrarsi con i maestri e gli amici per condividere insieme il percorso educativo, guardandoci negli occhi, scambiandoci parole e gesti dal vivo, aiutandoci a vicenda”. Lo ha scritto il vescovo di Città di Castello, mons. Domenico Cancian, nel messaggio augurale diffuso in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico.
“Sono certo che insieme si può affrontare con successo la sfida molto complessa che riguarda il mondo della scuola messo a dura prova dall’attuale emergenza sanitaria che si protrae ormai da un anno e mezzo”, rileva il vescovo, riconoscendo che si tratta di “una sfida che ha creato tanta sofferenza e disagio, anche nella ‘didattica a distanza’ dove tutti voi avete trovato la modalità per rimanere ‘connessi’”.
“Insieme alla comunità diocesana – prosegue mons. Cancian –, voglio dirvi la vicinanza, darvi l’incoraggiamento ed anche la disponibilità a collaborare, per quanto possibile e nel rispetto delle competenze, perché la scuola con il concorso di tutti possa svolgersi in sicurezza e in modo fruttuoso”. “Giustamente – aggiunge – si parla di ‘alleanza educativa’ delle diverse agenzie (famiglia, scuola, società, chiesa), chiamate a collaborare non solo per dare ai giovani delle istruzioni ma soprattutto per crescere insieme, ragazzi e adulti, come in ogni famiglia e in ogni amicizia che si rispetti”. “La comunità educante è fatta da tutti ed è chiamata a sviluppare quelle relazioni generative di cui abbiamo bisogno, grandi e giovani, maestri e discepoli”, ammonisce il vescovo, augurandosi che “nessuno si perda nel percorso educativo di una scuola sempre più inclusiva e di qualità, contraddistinta dalle relazioni rispettose e amicali; che il tempo abbastanza esteso ed impegnativo della scuola si svolga nella serenità e nella gioia, nell’ascolto reciproco e nel dialogo, nel cercare di crescere insieme”. Cancian si rivolge poi agli studenti: “Avete una sensibilità particolare per ‘fiutare’ e scegliere ciò che è vero, bello e buono, offriteci input altrettanto importanti di quelli che vi offriamo noi adulti! Così la scuola è bella e utile a tutti”.

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