Scozia: nel programma di governo della premier Sturgeon il referendum sull’indipendenza da Londra. Fondi per povertà e scuola

(Foto ANSA/SIR)

Un impegno chiaro per un secondo referendum sull’indipendenza, prima della fine del 2023, anche se il governo di Boris Johnson non è d’accordo; la promessa di investire almeno 500 milioni di sterline, quasi 600 milioni di euro, per rendere la Scozia un Paese privo di emissioni di carbonio in vista della Cop26, la conferenza sul clima di Glasgow di novembre. Questi alcuni degli impegni presi dalla premier scozzese Nicola Sturgeon che ha presentato oggi il programma del suo governo per il prossimo anno. “La nostra priorità rimane, comunque, la lotta alla pandemia”, ha detto la prima ministra, “dobbiamo proteggere il progresso che è stato fatto mentre la nostra economia ritornerà ai livelli precedenti la crisi nei prossimi 12 mesi”. Tra gli investimenti più importanti del programma della leader dello Scottish National Party, il partito nazionalista scozzese, che governa la Scozia insieme ai Verdi, vi sono 40.000 computer garantiti ai bambini più poveri che potranno anche contare su biciclette gratis e fondi per il reclutamento di altri 1.500 insegnanti. Verranno aumentati gli asili nido e le scuole materne e i club che curano i bambini prima e dopo la scuola mentre un milione di case saranno in grado di operare senza carbonio entro il 2030. Annunciato dalla premier Sturgeon anche l’impegno a rendere più facile il cambiamento di sesso per i transgender pur con la promessa di “proteggere i diritti delle donne”.

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