Diocesi: Crema, celebrati i 150 anni di presenza delle Suore del Buon Pastore. Un libro racconta il periodo dal 1940 al 1946

Con una celebrazione presieduta dal vescovo Daniele Gianotti, sono stati festeggiati nei giorni scorsi, a Crema, i 150 anni di presenza delle Suore del Buon Pastore in diocesi. “Anni di impegno pastorale e caritativo che hanno arricchito e arricchiscono ancora oggi la comunità cremasca”, spiega don Giorgio Zucchelli, direttore del settimanale diocesano “Il Nuovo Torrazzo”.
In occasione della festa è stato diffuso il volume “Gloria a Dio, bene al prossimo, croce a noi”, una frase della fondatrice Giulia Colbert. Le pagine, curate dall’attuale superiora, suor Dosolina, ripercorre la storia dell’Istituto negli anni difficili che vanno dal 1940 al 1946 attraverso la cronaca, scritta da una suora di quel tempo, di quanto vissuto durante la guerra e l’occupazione nazista. “Uno dei momenti più travagliati e sofferti della storia l’Istituto della Suore del Buon Pastore”, commenta Zucchelli.
“Questo testo manoscritto – scrive la curatrice – è per noi molto prezioso perché ci ha offerto l’opportunità di conoscere la partecipazione diretta della Comunità alle sofferenze, ai disagi, ai timori e alle speranze dei cremaschi, il tutto accompagnato da una solidarietà che si è fatta affidamento a Signore affinché donasse pace e serenità ad ogni cuore. Inoltre ci ha fatto dono di riscoprire la fraterna comunione che univa le sorelle fra loro con madre Geltrude Mazzoleni, la superiora tanto stimata e amata, solida e premurosa custode delle Figlie che il Signore le affidava”. “Ci ha permesso anche – prosegue suor Dorsolina – di conoscere le traversie che ebbero come soggetto la nostra casa, da pochi anni fatta costruire con tanti sacrifici per incrementare l’attività apostolica dell’Istituto, diventata ‘bersaglio’ di gruppi che con prepotenza se ne impadronivano obbligando le Suore a un esodo senza speranza!”.
Nel luglio 1994 la Casa cremasca fu occupata dai tedeschi che imposero alle suore lo sgombero; la struttura rischiò anche di essere demolita come possibile bersaglio dell’aviazione inglese. La Casa, divenuta nel frattempo una prigione, venne restituita alle suore nel giugno 1945 e il successivo 21 luglio riprese la vita dell’Istituto.

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