Colombia: il Tpp nella sua sentenza chiede intervento della Corte penale internazionale. Attacchi politici contro gesuiti e altre congregazioni religiose

Il Tribunale permanente dei popoli (Tpp), dopo mesi di lavoro che hanno coinvolto anche insigni giuristi italiani come Gianni Tognoni e Luigi Ferrajoli, ha emesso la propria sentenza rispetto alla sessione dedicata alla Colombia, chiedendo l’intervento della Corte penale internazionale (che sta indagando fin dal 2004). Parallelamente, l’inviato speciale dell’Unione europea Eamon Gilmore, collaboratore del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, è arrivato a Bogotá e ha incontrato il presidente Duque. “Abbiamo manifestato personalmente al presidente della Repubblica la preoccupazione che sentiamo in Europa sulla sorte di tanti giovani manifestanti e il presidente mi ha assicurato il suo impegno di ricostruire come sono andate le cose”.
Novità importanti – secondo Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani che ha seguito personalmente i lavori del Tpp -, che coincidono però con un nuovo stallo della trattativa tra i referenti dello sciopero nazionale in corso in Colombia da circa un mese e mezzo: “Anche se il Comitato nazionale dello sciopero ha tolto gran parte dei blocchi stradali, pur essendosi ritirato dal dialogo nazionale, continuano violenza e repressione. Nella notte tra giovedì e venerdì tre giovani manifestanti sono stati assassinati a Pereira e Cali, dove spesso agiscono sia la Polizia sia civili paramilitari. Si tratta di uno dei punti denunciati anche dal Tribunale dei popoli, mentre sono almeno 60 i giovani morti in due mesi.
La sentenza del Tpp è stata criticata da ambienti politici vicini all’ex presidente Uribe. È il caso della senatrice Fernanda Cabal, la quale ha anche attaccato varie realtà ecclesiali, come i gesuiti e in particolare padre Francisco De Roux, presidente della Commissione della Verità, e padre Javier Giraldo, tra i componenti del Tpp, ma anche l’arcivescovo di Cali, mons. Darío Monsalve, e altre congregazioni come i clarettiani e i redentoristi. Tutte personalità definite dalla senatrice “comuniste” o “marxiste”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori