Vaccini: Focsiv, “svolta americana sui brevetti è epocale. Occorre liberalizzarli o quantomeno sospenderli nel più breve tempo possibile”

“Le dichiarazioni ufficiali dell’Amministrazione di Joe Biden si dicono favorevoli ‘alla liberalizzazione dei vaccini, sebbene si creda fermamente alle protezioni della proprietà intellettuale, per mettere fine a questa pandemia è necessaria la revoca di certe protezioni per i vaccini anti Covid-19’. Queste parole ci fanno ben sperare che si possa dare inizio ad un nuovo corso nel contrastare gli effetti catastrofici, soprattutto per i paesi più fragili, che la pandemia ha causato”. Lo ha dichiarato Nino Santomartino, vicepresidente di Focsiv, secondo cui quella annunciata è “una svolta epocale nella gestione della salute dell’intera umanità”.
“Il problema dell’accesso al vaccino – prosegue – è legato alla profonda disuguaglianza finanziaria tra i Paesi ricchi e quelli più poveri. Oltre il 90% delle dosi disponibili di vaccino anti-Covid si stanno concentrando nelle mani dei Paesi più ricchi. Occorre liberalizzare i brevetti o quantomeno sospenderli nel più breve tempo possibile”. “È un problema di tutti e non solo delle popolazioni più svantaggiate”, prosegue Santomartino: “Ben venga finalmente la posizione ufficiale espressa dall’amministrazione Biden che ha preso posizione a favore di una sospensione straordinaria delle protezioni alla proprietà intellettuale per i vaccini contro il Covid-19. Auspichiamo ora un pronto intervento da parte dell’Unione europea e registriamo positivamente una prima apertura dalla presidente von der Leyen”.
Per Antonio Lissoni, presidente dell’Aifo, “non ci sono confini per il virus, ci sono invece regole ed interessi che limitano le nostre capacità di difesa. Sia gli Usa che l’Ue, ma anche l’India, la maggior produttrice di vaccini, chiedono che la proprietà intellettuale venga protetta in altre forme consentendo però a tutti la produzione dei vaccini, agendo in modo globale per aiutare anche le comunità più lontane. È un percorso di solidarietà, ma è anche l’unica possibilità di controllare l’espansione e le mutazioni del virus in Paesi come il Brasile e l’India”, aggiunge, sottolineando che “oggi più che mai la solidarietà nei confronti dei paesi più fragili ha un ritorno importante anche per noi, è nell’interesse di tutti”.
Apprezzamento per l’annuncio statunitense è stato espresso anche da Giampiero Carosi, presidente di Mmi, secondo cui “la moratoria è un provvedimento eccezionale per fare fronte ad un evento eccezionale”. “Auspichiamo il pronto avvio e la risoluzione del negoziato con Big Pharma, poiché l’evoluzione della pandemia nel mondo non va rincorsa, tuttavia va anticipata”, continua Carosi, convinto che “con la revoca dei diritti per la proprietà intellettuale sui vaccini, si uscirà dal monopolio detenuto dai colossi farmaceutici sui vaccini anti-Covid e anche i Paesi più poveri potranno produrli e superare così la crisi sanitaria”.

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