Terremoto Centro Italia: diocesi Rieti, verso l’approvazione del progetto di Casa Futuro

Si è concluso, stamani, nella sede di Amatrice, il tavolo di coordinamento avviato lo scorso febbraio per portare a compimento il pluriennale lavoro di progettazione di Casa Futuro, il progetto che la diocesi di Rieti e l’Opera nazionale per il Mezzogiorno d’Italia intendono realizzare nell’area del complesso “Don Minozzi”. Presenti, tra gli altri, il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili; il Commissario straordinario Ricostruzione sisma, Giovanni Legnini; don Savino D’Amelio, superiore dell’Opera per il Mezzogiorno d’Italia, proprietaria dell’area, e l’architetto Stefano Boeri, autore dei progetti di Casa Futuro.
Mons. Pompili ha ribadito che “Casa Futuro è la prova tangibile che Amatrice sta provando a rinascere senza lasciarsi fiaccare dalla sfiducia”. “Grazie a un ripensamento moderno e sostenibile dell’intera area, che offrirà proposte per i giovani, opportunità per la filiera dell’agroalimentare, accoglienza per gli anziani, ospitalità per i servizi amministrativi del Comune”. Un’opzione che il presule considera “lo snodo decisivo per rimettere in cammino la comunità dell’Altopiano amatriciano”. “L’impianto della nuova Casa Futuro parte dalla costruzione di quattro corti pubbliche e aperte – ha spiegato Boeri –. Una prima corte – quella Civica – dedicata ai beni comuni, alla città e al patrimonio artistico; una seconda – quella del Silenzio – dedicata alla Memoria; una terza – dell’Accoglienza – in cui lavoreranno i giovani, e una quarta – la Corte dei Mestieri – dedicata alla creatività e alle arti applicate. Grazie al dialogo serrato con il vescovo Pompili e la Curia di Rieti, abbiamo cercato di orientare la nostra architettura secondo i principi della Laudato si’”.

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