Stato dell’Unione: Lagarde (Bce), “autorità fiscali dovranno affrontare le disuguaglianze accresciute con la pandemia”

“Mio marito mi ha detto che, dopo questa, non abbiamo bisogno di altre crisi”: Cristine Lagarde si permette una battuta sul personale, interagendo, nel contesto della Conferenza sullo Stato dell’Unione organizzata dall’Istituto universitario europeo di Fiesole, con George Papaconstantinou (Iue) che l’aveva sollecitata sul suo essere la donna chiamata a gestire diverse crisi nella sua carriera professionale. “Le donne non lavorano male”, aveva detto, aggiungendo “non sono stata sola”. Il dialogo ha poi virato sui temi di economia globale, a partire dalla crisi. “Saranno le autorità fiscali che dovranno affrontare le disuguaglianze che sono accresciute con la pandemia”, ha detto a un certo punto Lagarde, dopo aver illustrato come da parte sua la Banca centrale europea abbia attivato in questo anno e con grande rapidità una risposta “impressionante, coordinata e decisiva”: mai la Bce aveva messo in campo tali e tante risorse e strumenti, mai aveva “unito politiche monetarie e fiscali”, mai era stata decisione così condivisa perché “c’era una minaccia esterna che incombeva su tutti, anche se in modi diversi”; ugualmente comune la determinazione “a mettere al primo posto le persone”.
Ma per il futuro, “le politiche monetarie aiutano, ma non risolvono”. Allo stesso modo, sui temi ambientali, saranno i governi a “guidare il bus” del rinnovamento: la Bce sta studiando come i cambiamenti climatici impattano sulle politiche monetarie e che “ricadute hanno per i nostri strumenti”, a patire dalla stabilità dei prezzi. Ma il tema della “transizione verde” applicata alle politiche monetarie della Bce dovrà essere concordata con i governi. Allo studio è anche la questione della moneta digitale che pone enormi questioni (di sovranità, di principio, tecniche, strutturali, di privacy), ma che sembra “più inclusiva, più veloce e più economica”. Fiera è Lagard dell’indipendenza e al contempo della legittimità democratica che ha la Bce: è “merito dei padri fondatori; all’epoca non c’erano tante madri”.

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