Quaresima: mons. Sacchi (Casale Monferrato), “impegniamoci per scoprirci più profondamente figli di Dio, amati e chiamati ad amare”

“Il rapporto con Dio costruisce la persona, la fa crescere, porta a dare sviluppo alle proprie potenzialità, conduce a raggiungere il meglio di sé stessi. Non ci resta che impegnarci anche in questa Quaresima non per fare tante cose, ma per scoprirci più profondamente figli di Dio, amati e chiamati ad amare”. Lo ha scritto il vescovo di Casale Monferrato, mons. Gianni Sacchi, nel messaggio alla diocesi per la Quaresima 2021. “È passato un anno e questo terribile virus ci tiene ancora sotto scacco, ma non dobbiamo disperare e soprattutto vivere da rassegnati”, osserva il vescovo, che esorta: “Non dobbiamo perdere di vista l’essenziale della fede cristiana che si concentra nel fatto di sentirsi figli di Dio e vivere questo dono in un rapporto personale. Tutto il resto ruota intorno a questa verità”. “Il rapporto personale con Dio, questo sentirsi amati da Lui, diventa determinante per la vita di un uomo o di una donna, coinvolge intimamente, è presenza costante, diventa fonte di equilibrio e anche di unità della persona stessa che trova così ‘un centro di gravità’”, prosegue mons. Sacchi. “Se una religiosità disturbata può portare ad atteggiamenti non equilibrati, è altrettanto vero che – sostiene mons. Sacchi – un sereno e profondo rapporto con il Signore aiuta moltissimo a vivere nella serenità e raggiungere la pace del cuore, a conquistare un’autentica maturità relazionale e a impegnare al meglio le proprie energie per fare del bene agli altri, a chi ci vive accanto e a chi in terre lontane patisce fame e privazioni”. Il vescovo ricorda poi che “il primo posto va dato all’Eucaristia domenicale”. “Ridiventi il centro del nostro cammino di fede, perché solo lì incontriamo sacramentalmente il Risorto che ci dona la sua pace e la sua luce”, l’esortazione di mons. Sacchi.
Per la Quaresima di quest’anno viene riproposta l’iniziativa di fraternità e solidarietà lanciata dall’Ufficio missionario diocesano a sostegno del “Programma Belem”, il centro di aiuto alla vita attivo in Neuquén, in Argentina, dove opera il missionario fidei donum don Graziano Cavalli.

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