Anziani: Akiba, “in Giappone gli anziani over 60 sono il 98% di tutti i decessi per Covid”

“A causa della rapida escalation dell’infezione dallo scorso dicembre, il numero di morti di Covid-19 è salito a più di 6 mila in Giappone”. A fornire il dato è stata la professoressa Etsuo Akiba, docente all’Università di Toyama (Giappone), accademico Ordinario della Pontificia Accademia per la Vita, in collegamento dalla città giapponese, durante la presentazione in diretta streaming del documento “La vecchiaia: il nostro futuro. La condizione degli anziani dopo la pandemia”, diffuso oggi. ”Gli anziani di 60 anni e oltre rappresentano il 98% di tutti i decessi”, ha proseguito la relatrice: “Ora a Tokyo il numero delle morti fuori dagli ospedali sta aumentando drasticamente. Ma i media giapponesi non riportano la reale condizione della morte degli anziani, le loro vicende particolari, dove e come sono morti. Il dolore dei nipoti e dei familiari che hanno perso una persona amata, non è condiviso dal grande pubblico. Sullo sfondo dell’indifferenza dell’opinione pubblica verso la morte degli anziani, c’è una grave discriminazione nei confronti dei malati di malattie infettive e anche il divario tra generazioni, causato dall’emergere della visione mononucleare della famiglia dal secondo dopoguerra. Alla base c’è un’idea di autodeterminazione che deriva da una forte visione individualista”. Per quanto riguarda le giovani generazioni, ha spiegato Akiba, “la tendenza è quella di affollarsi in una ristretta area metropolitana centrale, per vivere e lavorare in un grattacielo. La vita scolastica è dominata da una visione educativa non orientata ai valori. Gli studenti devono impegnarsi in una forte competizione all’interno di un circolo chiuso. Il bullismo in classe è molto diffuso. Quanti non reggono spesso vanno in isolamento, a volte per lunghi anni e, nel peggiore dei casi, si suicidano”. Oggi, nel tempo della pandemia, in Giappone “il numero dei suicidi da parte delle studentesse è in aumento”, ha rivelato l’esperta: “Per quanto riguarda la generazione più anziana, la tendenza è trasferirsi in periferia, per vivere in un appartamento pensato per loro e indipendente dai figli”. Esistono, però, anche esempi in controtendenza, come il “Compact City Project”, dove è un atto “un progetto di collegamento intergenerazionale” e il “Toyama Day Care System”, un progetto per cui persone anziane e bambini portatori di handicap vivono insieme nella tradizionale grande casa giapponese progettata per ospitare le tre generazioni, con il sostegno degli stessi appartenenti alla famiglia e aiutati da personale di supporto.

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