Austria: progetto “Solwodi”, per salvare le donne da tratta e prostituzione. Suor Mayrhofer, “bisogna cambiare la visione sociale del sesso”

Da più di 20 anni la francescana suor Anna Mayrhofer sostiene le donne vittime di tratta, violenza sessuale e sfruttamento nell’ambito dell’iniziativa “Solwodi”. In un intervento in podcast sul portale della Chiesa cattolica austriaca katholisch.at, suor Anna ha raccontato l’evoluzione del fenomeno, le cause e le vie per allontanare le ragazze dalla prostituzione. “Solwodi” è l’acronimo in inglese di “Solidarity with women in distress – Solidarietà con le donne in difficoltà”. L’iniziativa gestisce da diversi anni un centro di consulenza a Vienna e le donne e i loro figli trovano una sistemazione temporanea in un rifugio. Un totale di dieci donne trovano spazio e pace. Molte delle persone coinvolte che vengono assistite a Vienna hanno anche figli. Cinque assistenti sociali e un team di volontari si prendono cura delle donne. Ogni donna ha la sua stanza, ma vivere insieme è ancora una sfida, dice suor Anna. “Nella prostituzione le donne sono spesso concorrenti. Hanno dovuto combattere per tutta la vita. Qui possono anche imparare di nuovo il normale comportamento sociale”. Restano nel rifugio a seconda della gravità della loro situazione: possono essere settimane, mesi e in casi eccezionali anche anni anche perché spesso sono gravemente traumatizzate, hanno incubi notturni e disturbi fisici. Mayrhofer critica “la visione sociale del sesso come prodotto commerciale, per la quale le donne dovrebbero essere sempre disponibili per il sesso”. Mettere in discussione questa immagine delle donne sarebbe utile anche per gli uomini ma “per aiutarli dovremmo parlarne in una conversazione”. Per suor Anna un uomo che conduce una doppia vita tra famiglia e prostituzione, “con la coscienza sporca, deve essere aiutato”.

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