Economia: Istat, “prospettive internazionali in graduale miglioramento, ma in Italia a dicembre segnali negativi da mercato del lavoro”

“Il mercato del lavoro, a dicembre, ha mostrato decisi segnali negativi, con un calo congiunturale dell’occupazione e un aumento della disoccupazione e dell’inattività, interrompendo il processo di recupero dei mesi precedenti. In diminuzione le ore pro capite effettivamente lavorate nella settimana”. Lo comunica oggi l’Istat nella sua “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana” evidenziando che “considerando la media del quarto trimestre rispetto allo stesso periodo del 2019, è possibile cogliere una prima indicazione complessiva dell’impatto della crisi sul lavoro: le forze di lavoro hanno segnato un calo di 596mila unità, con un contributo negativo sia degli occupati (-432mila unità) sia dei disoccupati (-164mila unità) che, in parte, si è tradotta in un aumento degli inattivi (+429mila unità)”.
Allargando lo sguardo, invece, “le prospettive economiche internazionali sono in graduale miglioramento. Nel quarto trimestre, il Pil cinese e quello degli Stati Uniti hanno entrambi segnato un aumento rispetto ai tre mesi precedenti”.
Nello stesso periodo, viene sottolineato nella Nota, il Pil dell’area euro è diminuito, sintetizzando andamenti eterogenei tra Paesi, con flessioni dell’attività sia in Francia sia in Italia e incrementi in Germania e Spagna.
Per quanto riguarda l’Italia, a dicembre, è proseguita la fase di debolezza della produzione industriale evidenziata anche dalla riduzione dell’indice di diffusione tra i settori. Indicazioni complessivamente positive si registrano per gli ordinativi esteri e le esportazioni.
“L’attenuazione della dinamica deflativa della componente energetica e la moderata crescita dell’inflazione nei servizi, a gennaio, hanno riportato su valori positivi la variazione annua dei prezzi al consumo”, spiega l’Istat.
Infine, “a gennaio, gli indici di fiducia hanno segnato una sostanziale stabilizzazione delle aspettative: al lieve calo della fiducia dei consumatori si è accompagnato un moderato aumento di quella delle imprese”.

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